Il leghista Umberto La Morgia dice che il ddl Zan discriminerà i gay omofobi


Il leghista Umberto La Morgia pare eccitato come una scolaretta grazie alla visibilità ottenuta tra i gruppi neofascisti grazie al suo proporsi come sodomita salviniano che si dichiara inferiore agli eterosessuali e nega l'esistenza della discriminazione contro il ddl Zan.
La sua bacheca appare come un susseguirsi di messaggi deliranti, volti a consacrare l'odio su cui campano i suoi colleghi. Ad esempio, è prendendosela anche con le donne che scrive:


Quanto maschi eterosessuali conosce che sarebbero vittima di violenze o discriminazione in quanto maschi o in quanto eterosessuali? Davvero vuol sostenere che lui crede che un maschio eterosessuale debba temere un'aggressione se oserà prendere per mano la sua fidanzata per strada come capita alle vittime di omofobia? Chissà, intanto pare non credere alle aggressioni di cui si ha notizia quasi quotidiana nelle pagine di cronaca, preferendo ripetere le teorie del suo Jacopo Coghe riguardo ai dati dell'Oscad che propongono dati ridicoli perché è impossibile possano classificare i reati omofobi se l'omofobia non è definita come reato. Lui giura su Salvini che in Italia avverrebbero solo 29 aggressioni fisiche all'anno:


E dato che è leghista, giura anche che sarebbe tutta colpa di quei migranti contro cui il suo Salvini è solito fomentare odio per cercare profitti elettorali grazie ad un ostentato razzismo:


Rilancia persino l'odio di quella sua Silvana De Mari che va in giro a dire che lui sarebbe un "omoerotico" che va colpevolizzato per non aver "scelto di essere eterosessuale" dato che la sua sessualità sarebbe un "atteggiamento" convertibile che andrebbe condannato e perseguito nel nome nome di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena:


Ovviamente non è vero che non ci si occuperebbe di chi viene condannato a morte negli stati in cui l'omofobia è finanziata dalla lobby che il suo Salvini ha patrocinato al congresso di Verona, ma è aberrante come questa gente sostenga che alcuni gay dovrebbero rinunciare ai propri diritti costituzionali solo perché loro dicono che c'è chi sta peggio.

Ma se quei messaggini vengono riservati alla stretta cerchia di omofobi che si abbeverano alla sua fonte d'odio, è intervistato da Il Giornale che il leghista La Morgia è stato capace di questo:


Eccerto, ora il ddl discriminerebbe i gay perché lui dice di essere gay e contrario ad estendere le aggravanti di cui beneficia il suo Puillon anche alle vittime di omofobia. Ed è nella sua intervista che il leghista inizia a dire frasi sconnesse come:

Prima di tutto ricordo che gli omosessuali, i bisessuali, le lesbiche e i trans sono già tutelati dalle legge come tutti i cittadini e, invece, col ddl Zan potrebbero ottenere una protezione diversa generando una sorta di 'discriminazione al contrario. La legge, infatti, non andrebbe a punire solo le aggressioni omofobe che tutti fermamente condanniamo, ma anche gli atti discriminatori e le condotte che incitano a tali atti discriminatori. Ora, mentre la discriminazione fondata sul razzismo e sull’odio razziale è molto più semplice da definire e da riconoscere, la discriminazione fondata sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere di cui parla il disegno di legge Zan, è estremamente più complessa da circoscrivere e non ha affatto un’interpretazione univoca universalmente condivisa.

Il riferimento è alle pretese di Arcilebica contro le persone trans, usate dal leghista per sostenere che non bisogna tollerare la dignità delle persone se ritenute non conformi ai pruriti sessuali del maschio eterosessuale bianco che vota Salvini:

Sì, queste lesbiche non intendono considerare donne tutte le persone che semplicemente “si sentano” donne sulla base dell’autopercezione e del concetto di identità di genere e, dunque, dare loro gli stessi diritti e gli stessi spazi che le femministe si sono conquistate negli anni. La femminista attivista lesbica anglosassone Scheila Jeffreys, non a caso, ha redatto una Dichiarazione sui diritti delle donne basati sul sesso, proprio per salvaguardare il concetto di sesso in contrapposizione a quello di identità di genere e, quindi, contrastare la pervasività del cosiddetto transfemminismo. Queste posizioni in Italia sono condivise da Arcilesbica, e sono talmente scomode che probabilmente sarà definitivamente epurata dall’Arci perché considerata troppo conservatrice e transfobica. Se Arcilesbica viene tacciata di discriminazione, capite che il terreno è scivolosissimo.

Quindi è per tutelare l'odio di Arcilesbica verso le persone transessuali che i leghisti intendono giustificare l'odio contro interi gruppi sociali, quasi come se il loro odio verso gli stranieri non fosse già sufficientemente deprecabile e violento.
Il leghista si lancia così nel sostenere che per essere "cristiani" alla Salvini si debba essere omofobi e che lui tema che «si punirebbero anche tutti quei gay che hanno opinioni diverse dalla lobby LGBT e più vicine a quelle dei cattolici sul tema famiglia». Sostiene anche che «sarebbe ingiusto catalogare l'Italia come un Paese omofobo». Il tutto sostenendo che la sinistra è cattiva perché difende i gay al posti di preoccuparsi degli omofobi e dei leghisti:

Da un lato ci sono ragioni di marketing politico per la sinistra e, dall'altro lato, la volontà da parte di alcuni settori di usare la legge per limitare la libertà d'espressione dei gruppi pro-life che vengono considerati omofobi. Ma dietro vi sono soprattutto motivazioni di natura economica. La legge, infatti, promuove la nascita di case rifugio e centri antiviolenza per LGBT, mentre sarebbe veramente inclusivo dedicarsi alle vittime di violenza di qualunque sesso e orientamento.

E già, perché servono rifugi per adolescenti eterosessuali cacciati di casa dalle loro famiglie perché eterosessuali. Nel mondo dell'odio leghista, la Morgia pare disposto a giurare pure questo, ovviamente usando la religione come pretesto secondo le indicazioni di Steve Bannon.
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