Zaira Bartucca ha rotto. La "giornalista" populista torna a pubblicare nomi falsi e false accuse di pedofilia

Il bullismo e la violenza di ideologica di Zaira Bartucca hanno rotto. Magari sarà anche frustrata nel suo gestire un inutile sitarello di disinformazione populista che nessuno conosce, ma i suoi insuccessi professionali non la legittimano di certo ad aggredirci con regolarità attraverso la sistematica ripetizione della false notizie che si è inventata contro di noi (e che peraltro si è rifiutata di rettificare nonostante si tratti di un diritto previsto dalla legge).
In virtù i come lei dica che i reati d'odio sarebbero "libertà di espressione" come dice Pillon e che le opinioni andrebbero censurate dalla procura se denunciate da un'indagata per diffamazione, è riproponendo i falsi nomi che si è inventata riguardo ai nostri autori che la populista scrive:

Il problema è che la signora può piagnucolare che sia stata data visibilità alle sue aggressioni, ma se esistono 62 articoli è perché abbiamo dovuto affrontare ben più di 62 messaggi che lei ha scritto contro di noi o contro la vita di quei gay che il suo co-direttore dice di voler «cancellare» e far «smettere di respirare». E riguardo alla sua altra imputazione, se la signora ha incrociato "più fonti" con la stessa mancanza di serietà con cui si è inventata le false notizie che ha pubblicato contro di noi, sarebbe davvero messa male.
Grave e vergognoso è anche come la pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti cerchi di fomentare odio contro di noi inventandosi false accuse di pedofilia. Magari alcuni psichiatri potrebbero essere molto incuriositi dalla sua fissazione per gli abusi, ma a noi non fa certo piacere che quella diffamatrice se ne vada in giro ad accusarci di quel reato sulla base del suo sostenere che una persona che non lavora con noi (contrariamente a quanto lei sostiene nel suo pubblicare notizie false) avrebbe espresso apprezzamento per una battuta sui preti pedofili che lei ha colpevolmente e immoralmente decontestualizzato nel tentativo di far credere altro:

Con quale diritto questa violenta molestatrice populista si permette di accusarci di essere "disturbati" mentali mentre insulta i giudici che non danno seguito alle sue patetiche pretese da anti-italiana che pare odiare il principio costituzionale che garantisce la libertà di opinione? E cosa la legittima a formare intimidazioni e insulti gratuiti per impedirci di poter parlare del parroco leghista che sponsorizza i crimini d'odio? Oppure vogliamo parlare di come questa gente arrivi a sostenere che pubblicare i messaggi a noi rivolti da un prete omofobo sarebbe una "fake-news"?

Ma lo sapranno cos'è una fake news o parlano solo perché hanno una bocca? Da quando pubblicare gli screenshot di un messaggio pubblico può essere ritenuto una "fake news" dal momento che il messaggio non è stato alterato?
Sempre alternando insulti ad offese, è in quella sua retorica basata sulla costante invettiva che la signora ci fa sapere che lei si ritiene la più grande giornalistona del mondo e giura che Gayburg non potrà mai raggiungete i suoi obiettivi. Sarà, ma nella paginetta in cui cerca di vendere pubblicità, la giornalistona presenta numeri molto esigui che testimoniano come anche questa volta pate si sia inventata una palla:

Patetico e anche il sui contare (forse emulando il suo venerato Salvini) in quel suo negare che ogni nostro articolo parla di decine di messaggi che lei ha scritto contro di noi. Nel nostro faldone abbiamo infatti collezionato centinaia di messaggi dall'odire di diffamazione. Ed è per decenza che non inseriremo sulla poraggine di come la signora risponda a sé stessa o di come sia lei a rilanciare i suoi messaggi attraverso l'account del suo sitarello populiste e il profilo anti-europeista di quel suo co-direttore extracomunitario che mantiene i contatti con i gruppi neofascisti. Certo è che il suo sostenere che noi potremmo essere invidiosi di quello schifo pare pura diffamazione.
Si prosegue poi con l'abitidine della Bartucca a rilanciare chiunque ci offenda, lodando il prete omofobo che vomita odio contro i gay attraverso la voce di chi odia il prossimo suo:

Volessimo usare la stessa logica, dovremmo poter insultate gli detto sulla base di qualunque cosa sia stata detta o pubblicata da chi condivide il loro orientamento sessuale? E davvero una "giornalista" iscritta all'Ordine non viene radiata mentre fomenta odio come atto di ritorsione per chi esprime dissenso dalla sua ideologia populista?
Nel mentre, Twitter ci fa sapere che gli ucraini che spalleggiavano gli insulti della Barzucca risultano aver violato le regole del social network in materia di istigazione all'odio:
