Quelli per cui "le opinioni non si processano" dicono di volerci processare per le nostre opinioni


Ricordate il gay di destra che dice di stare con la Meloni perché lui ritiene che l'omofobia sia una "opinione" e che "le opinioni non si processano"?
Ebbene, dice di averci denunciato per aver espresso la nostra opinione sulle sue uscite pubbliche. La sua tesi è che si senta "diffamato" perché abbiamo pubblicato i suoi messaggi e abbiamo condiviso il suo pensiero in considerazione di come Provita Onlus lo cita nei suoi comunicati per sostenere che "molti gay" la penserebbero come Pillon. Eppure lui afferma:


Interessante è anche il suo sostenere che lui si sentirebbe «perseguitato» e «diffamato» da un semplice racconto di quella che è la sua posizione pubblica contro il ddl Zan. E se lui ritiene di poter dire che chi partecipa ai Pride sarebbe un «orrido pagliaccio», è curioso dica che a Latina la la Digos non avrebbe nulla di meglio da fare che censurate le opinioni di chi non la pensa come lui. In particolare, la sua accusa di "diffamazione" parrebbe basarsi sul suo dissenso dal nostro osservare che a porsi come il gay che non vuole una legge contro l'omofobia sia un tale che quella legge l'ha ripetutamente invocata:











La sua teoria e che noi lo staremmo "diffamando" perché abbiamo citato e documentato quello che lui stesso ha scritto. Dice pubblicamente che noi lo staremmo "screditando" con le sue parole, sostenendo persino che lo avremmo definito "neonazista" anche se noi non l'abbiamo mai etichettato con quel termine (limitandoci unicamente ad osservare un fatto, ossia che i suoi tweet vengono rilanciati tra svastiche e inneggianti ad Hitler su alcuni gruppi neonazisti di Vk). Il secondo virgolettato manco è stato mai scritto, con Tripodi che lo associa al ddl Zan mentre nell'articolo si parlava di come avesse alterato il virgolettato da lui attribuito al figlio minorenne della Lucarelli:


Di contro, è per inveire contro una legge che non include alcun reato di opinione che lui si sente libero di inventatsi un presunto divieto al suo voler sostenere che l'elemento fondamentale della genitorialità sarebbe il sesso dei genitori:


Tra i commenti, gli oppositori al ddl Zan plaudono alla sua promessa di querela e tirano in ballo quella Zaira Bartucca che da mesi pubblica informazioni false contro di noi,che chiede l'oscuramento del nostro sito e che ci accusa di essere «simpatizzanti della pedofilia».


Stupore viene espresso da altri utenti, i quali si domandano dove sarebbe la «diffamazione» nel proporre ciò che lui stesso ha scritto:


Tra gli apprezzamenti alla promessa di denuncia troviamo anche Maria Rachele Ruiu (figura di spicco dell'organizzazione di Massimo Gandolfini) e il partito di Mario Adinolfi, ossia quelli che dicono fi voler "difendere il diritto di opinione" che sostengono debba includere anche l'omofobia:


C'è pure la solita esponente di Casa Pound che tenta di avvalorare il personaggio del povero gay che sarebbe discriminato perché non si vieta per legge di poterla pensare diversamente da lui:


Ed immancabile è arrivata di persona anche la solita Zaira Bartucca, impegnata ancora una volta a diffondere le sue fake news riguardo agli autori di Gayburg:


Anche la Bartucca sostiene che l'omofobia sarebbe una "opinione" mentre ripete di aver richiesto l'oscuramento del nostro sito perché non avrebbe gradito il nostro parere critico su alcune sue tesi.
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