Le minacce di morte dei lettori di CulturaIdentità: «Scalfarotto va murato vivo in una latrina»


Pare imbarazzante vivere in un'Italia populista in cui il dibattito politico non è incentrato sui temi in discussione ma sulle bufale create dalla propaganda. Ed è così che da mesi i siti di estrema destra raccontano che con il ddl Zan si rischierebbe il carcere se si sostiene che per essere genitori si debba essere necessariamente eterosessuali dato che loro preferiscono un padre pedofilo che va a letto con una donna a due genitori gay.
In realtà la legge non farebbe altro che estendere la Legge Reale-Mancino anche alle vittime di reati di matrice omofona o sessista, ma la propaganda di estrema destra pare volersi opporre raccontando bugie che, a furia di essere ripetute, vengono percepite come verità dai loro proseliti.

Ad esempio è il sito "Cultura identità" a pubblicare un articolo non firmato in cui un tizio parla in prima persona dicendo di essere un gay che non vuole essere ritenuto "normale" perché "gay di destra":

Per questo, io che ho iniziato la mia carriera teatrale con questi grandi personaggi e che ho anche interpretato con garbo, in Un Posto al Sole, il primo personaggio gay in una soap opera italiana, ho la coscienza più limpida che mai nel condannare, come avrebbero fatto Zeffirelli e Patroni Griffi, questa ennesima vergognosa legge: prodotto, quello sì razzista, del pensiero unico del politicamente corretto che sguazza nella nullità di questo governo giallorossofucsia.
E non è un caso quindi che uno dei punti del manifesto di CulturaIdentità, lanciato sul palco del teatro Manzoni di Milano nel febbraio del 2018, suonasse così: “Ricominciamo dall’ovvio, dal normale, dall’ordine naturale delle cose. Rifiutiamo il finto umanitarismo livellatore ed eterofobico”. A declamarlo era Nino Spirlì, artista, omosessuale, cattolico, di destra, autore di un romanzo autobiografico graffiante ed ironico come lui, Diario di una vecchia checca, oggi vicepresidente della Regione Calabria.

La premessa è chiara: loro non vogliono il politicamente corretto e pretendono di essere definiti "checche" perché all'autore de Il Giornale piace così. Si inventano pure che esisterebbe una imprecisata "eterofobia" e che tutto debba portare a inveire contro i governi che non sono di destra.

Opponendo l'omosessualità ad una imprecisata "normalità" e sostenendo che l'omofobia servirebbe a "difendere" una famiglia che di certo non scomparirà se le altre non verranno discriminate, proseguono:

Come già è accaduto altre volte, abbiamo anticipato i tempi, perché tutto quello che prima era normalità oggi sta diventando un diritto negato. Non si può rischiare il carcere se ti permetti di dire che un figlio ha bisogno di un padre e di una madre e non di un genitore 1 e un genitore 2.
Se difendi la famiglia naturale non puoi ritrovarti una denuncia a carico. Del resto, questa proposta di legge porta il nome di Scalfarotto: uno che, invece di dare la propria solidarietà alla famiglia del vicebrigadiere Cerciello, andò a visitare i giovani americani che lo massacrarono con otto coltellate. E’ un mondo al contrario, che vogliono imporci in questo nuovo ordine orwelliano, dove anche la grande Judy Garland rischia di finire Under the Rainbow.

In quella creazione contrapposizioni che tanto piace i populisti, l'articolo inveisce contro Scalfarotto attraverso una vicenda completamente estranea al ddl in discussione. Nella fattispecie, si lamentano che il deputato abbia verificato l'assenza di violazioni dei diritti umani mentre il loro Salvini stava sequestrano esseri umani in mare e pubblicò su tutti i giornali la fotografia che mostrava un ragazzino ventenne tenuto bendato ed ammanettato in caserma quasi volesse soddisfare la sete di giustizialismo dei suoi proseliti nonostante la Costituzione garantisca che nessuno possa essere ritenuto colpevole sino a prova contraria.
Inoltre Scalfatotto non andò «a visitare i giovani americani», semplicemente fece un'ispezione al carcere dopo che la fotografia propagandistica di Salvini era stata rilanciata persino dalla CNN, con l'opinione pubblica americana che additava gli italiani come mostri davanti ad immagini che ricordavano i prigionieri dell'Isis.

Se nulla ci spiega come il discorso dovrebbe riguardare una legge che introdurrebbe aggravanti per chi commette reati dettati dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere delle vittime, tra i commenti si respira un odio contro-natura. Tra insulti e minacce di morte, i loro lettori scrivono:

  • Scalfarotto, nomen omen. “Babbeo comunista grullo” uno scherzo della natura da murare vivo in una latrina
  • Serve un argine che ponga tassativamente fine all’esondazione del politicamente corretto e del suo esiziale epifenomeno, l’affirmative action” (discriminazione positiva), preludio alla cosiddetta tirannia delle minoranze finalizzata ad annichilire il concetto stesso di democrazia.
  • L’arcobaleno è moltissime cose, ma soprattutto è suggestione. Oltre a essere un ponte tra il passato remoto e l’attimo fuggente. Ma tutto ci si sarebbe potuto aspettare, ma non che un certo numero di non maschi e non femmine, rincorrendosi nel gioco dello scimmiottamento, arrivassero al punto, loro che sono, per l’intrinseca impossibilità di riprodursi, alla continua ricerca di un baricentro fittizio, di cercare di cassare in forza di una legge, che comunque sarebbe intollerabilmente incostituzionale, il baricentro naturale del maschio e della femmina di ogni specie di essere vivente.
  • come tutte le leggi ci sono pieghe e falle bisogna colpire su quelle, muoversi sul filo della legalità e continnuare a martellare li, in ogni momento, in ogni occasione, e denunciare i soprusi che costoro commettono fino ad arrivare al referendum se necessario.
  • personaggi come lo SCALFAROTTO sono esseri inqualificabili, uno che va a visitare in galera 2 assassini la dice lunga, dai comunisti tutto potrai aspettarti, elementi come lui ai tempi di STALIN finivano in Siberia ..solo andata, ma in Itaglia si sentono superiori ma restano il nulla..
  • Virilità creativa…..poveretto….vir in latino indica il maschio, ed il maschio non si fa penetrare l’ano simulando la penetrazione femminile. L’ano ha un’altra funzione, e che non riguarda gli organi sessuali, detti appunto riproduttivi perché consentono la procreazione nella specie umana.
    La Grecia e Roma non sono esempi da sbandierare, entrambi pagani. C’è evidentemente una mente raffinatissima dietro all’omosessualismo, una Mente che nutre odio verso il genere umano.
  • Brutto dentro, brutto fuori, brutto ciò che propone.
  • Zeffirelli: “L’omosessuale non è uno che sculetta e si trucca. E’ la Grecia, è Roma. E’ una virilità creativa”. L’omossessualità come virtù, quindi. Se si ha il coraggio di affermare questo, allora si può affermare che è depravazione.
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