Casa Pound insulta chi ha ritenuto ipocrita la condanna all'omofobia di Giorgia Meloni


Le destre populiste stanno trasformando l'Italia in un girone dantesco. Dato che la loro ideologia non può sopravvivere se non si alimentar rabbia sociale e scontri ideologici, ormai tutto è pretesto per generare polemiche e fomentare odio attraverso la sistematica strumentalizzare di qualunque opinione risulti sgradita ai neofascisti.
Ed è così che CasaPound si è messa a sbraitare che loro non accettano che i gay osino contestare una Giorgia Meloni che cerca profitti dall'omofobia per poi uscirsene con frasi ipocrite quando ci scappa il morto. Ed è cercando di mettere a frutto quel cadavere ancora caldo che su Il Primato Nazionale se ne escono scrivendo:


Se pare che i camerati non riescano a comprendere che una condanna dell'omofobia abbia poco senso se quel partito è attualmente impegnato a votare mozioni contro il contrasto all'omofobia mettendosi a sbraitare che l'omosessualità sarebbe «contro natura» durante i consigli comunali, è facendo vittimismo che asseriscono:

Una condanna netta, quella del leader di Fratelli d’Italia, che però non è piaciuta ai Sentinelli di Milano e a diversi siti gay. “Giorgia Meloni e il suo partito gonfio di nostalgici del ventennio ha un’ossessione contro le persone omosessuali e transessuali. Tutta la retorica su ‘genitore 1 e genitore 2’ – scrivono i Sentinelli sulla loro pagina Facebook – tutta la fatica a riabilitare slogan littori come ‘Dio, Patria e famiglia’ sono il brodo di coltura che alimenta odio quotidiano. Non ce ne facciamo nulla di una solidarietà di facciata. Non ce ne facciamo nulla delle lacrime post degli sciacalli”. Al contempo i siti Gay.it e Gayburg parlano di “Meloni senza vergogna”, mentre Biccy (altro sito particolarmente attento alle rivendicazioni Lgbt) sottolinea l’incoerenza del leader di FdI semplicemente perché a luglio dichiarò: “Non possiamo dire che in Italia oggi gli omosessuali siano discriminati, perché io vedo che abbiamo fatto passi da gigante in questo senso”.

Chiaramente i camerati non vedono incongruenze in una donna che chiede una risposta dello Stato all'omofobia mentre usò quelle parole per cercare di affossare una legge contro l'omofobia che è in discussione da anni, preferendo passare allo sfruttamento partitico della polemica:

Ora, con tutta evidenza una cosa è condannare un episodio di violenza e un’altra è affermare che lo Stato italiano non discrimina i gay. La Meloni dunque non si è contraddetta, ma dovrebbe sapere benissimo che qualunque cosa dica non sarà apprezzata dai “laici e antifascisti” Sentinelli e neppure dalla galassia di sinistra Lgbt. I suoi avversari politici le rinfacceranno sempre le sue presunte colpe, le sue passate dichiarazioni, il suo non essere abbastanza “gay-friendly”, insomma il suo essere di destra. Perché secondo lorsignori soltanto una parte politica può permettersi di denunciare “discriminazioni”, “odio” e “violenze”.

E se ormai i populisti vedono comunisti ovunque come Berlusconi, pare surreale dicano che si deve condannare l'omicidio ma non l'omofobia che ha portato a quell'omicidio. E non va meglio con il loro sostenere che non si possa essere di destra se non si è omofobi, dato che nei Paesi civili capita anche che siano proprio le destre stesse a proporre il matrimonio egualitario. Il reale problema (che però loro negano) è che in Italia non c'è una destra, c'è un'accozzaglia di nostalgici del fascismo che per i gay vorrebbero il confino.
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