DDL Zan. Il cattodem Stefano Ceccanti chiede tutele per i discorsi d'odio


Il deputato Stefano Ceccanti, ossia l'ex presidente della Federazione universitaria cattolica italiana, è tornato ad attaccare il progetto di legge Zan per il contrasto all'omofobia. Nonostante la Legge Reale-Mancino esistita da anni senza che nessuno di loro si sia mai chiesto se l'odio verso un cattolico dovesse essere ritenuta "Libertà di opinione", è verso il contrasto all'omofobia che sostengono si dovrebbe riscrivere la legge per permettere agli omofobi di poter esternare il loro odio senza rischiare una denuncia.

Dal supplemento di approfondimento del Corriere della Sera, dichiara:

La nostra Costituzione difende il diritto di esprimere opinioni sgradevoli. Anche deliranti. Quelle gradevoli non hanno bisogno di essere tutelate e non ci pensa nessuno. Ma c’è un punto: stabilire quando le opinioni legittimano la violenza. Occorre definire quando determinano la violenza. Se ne è molto discusso da noi e negli USA per i reati cosiddetti di ‘hate speech’. E il limite si è stabilito nel momento in cui esiste un pericolo chiaro e presente di condurre alla violenza. I modi di scrivere una norma rimanendo entro questi binari sono tanti. Ci sono molti dubi su una formulazione tautologica. Direi partiamo da lì e facciamo uno sforzo a scriverla meglio.

Insomma, bisognerebbe riscrivere tutto da capo perché loro sostengono si debba cercare di tutelate l'hate speech perché si tema che la ratorica anti-gay di una qualche lobby omofoba possa essere ritenuta alla base di chi poi delinque. Ed è dicendo che lui teme che si possano fare processi contro l'odio che aggiunge:

C’è molta giurisprudenza relativa a questo dopo la legge Scelba. I dubbi su come interpretarla sono stati risolti così: non basta un qualsiasi sfigato che si dichiari fascista, per far scattare la condanna. Serve la legittimazione della violenza per prefigurare appunto la ricostruzione del partito fascista. Un giudice che si trovi a giudicare una materia analoga, come questa, archivierebbe. Il problema è un altro. I pm. Se qualcuno fa un esposto, visto che noi abbiamo l’obbligatorietà dell’azione penale, ci può essere un pubblico ministero che il processo lo fa davvero.
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