Leghisti insultano uno straniero e Libero plaude. I suoi lettori: «Bisognava spaccargli le ossa». Come a Willy?
Nella sua rivisitazione dei fatti, il quotidiano Libero sostiene che quei cattivoni dei migranti sarebbero colpevoli di fomentate un inaccettabile clima d'odio contro quel loro povero Salvini che quotidianamente salta il lavoro per andarsene in giro a cercare voti urlando invettive contro di loro. Ipotizzando un reato di lesa maestà, lamentano che un immigrato avrebbe osato contestarlo, portandoli a inneggiare a quel prode padano che avrebbe coraggiosamente insultato il migrante asserendo che l'Italia è di Salvini e che chi dissente da lui deve andarsene dato che lor reputano che il paese sia territorio occupato dalle milizie padane. E per dar man forte al militante, il quotidiano non perde tempo a sostenere che il migrante debba essere ritenuto legato allo spaccio sulla base di quanto asserito dai profili di propaganda neofascisti.
Pare uno scherzo, ma è quanto leggiamo sulle loro pagine manco fossero il nuovo Istituto Luce chiamati a venerare il nuovo duce:
Incitati all'odio da un quotidiano che si intasca montagne di soldi pubblici per proporre unicamente le notizie che possano dipingere i migranti in maniera negativa, quelli che non si sentono responsabili della morte di Willy si mettono a fare a gara nel paragonare gli stranieri agli animali mentre dicono che andrebbero picchiati brutalmente. Picchiati esattamente com'è avvenuto a Willy, ucciso da due personaggi che hanno messo in pratica quelle parole:
A questo punto, potremmo anche noi dire ai leghisti che l'Italia è casa nostra e che loro possono pure andarsene nella loro (sempre trovino quella fantomatica Padania con cui il loro "capitano" ha fatto propaganda anti-italiana per decenni?):