L'imbarazzante opportunismo di Giorgia Meloni
L'opportunismo di Giorgia Meloni pare senza confini. È una antieuropeista che ha fondato un partito europeo per intascarsi fondi pubblici, si dice mamma-cristiana e poi vuole schierare navi da guerra contro i disperati e dice di voler difendere la "famiglia tradizionale" mentre ha concepito un figlio nel peccato che è accorsa a sfoggiare al cospetto di Gandolfini manco fosse un feticcio non dissimile da quei rosari che Salvini ama brandire a mazzi.
Anche con il referendum, la signora non pare voler essere coerente, cercando di alterare i fatti secondo convenienza. Il 14 settembre si fece promotore del "no", decidendo che la sconfitta di una legge votata da Salvini e contestata da Adinolfi dovesse essere ritenuto un voto contro il governo.
Ha vinto il "sì" e, dunque, il 21 settembre la signora Maloni ha ritenuto di poter dire che lei avesse offerto un «contributo determinante» al risultato. Lo riporta dal suo sito ufficiale:
Peccato non sia chiaro in che modo il suo aver invitato a votare "No" sarebbe stato un "contributo determinante" nella vittoria del "sì", ma evidentemente una populista non si pone troppe domande mentre cerca sempre di salire sul carro dei vincitori.