Provita contro i rifugi per adolescenti gay cacciati dalle famiglie: «Tutti quelli che non sono gay e legati a lobby LGBT saranno penalizzati»


Non passa giorno senza che Toni Brando e Jacopo Cogje non cerchino di creare false contrapposizioni populiste volte a sostenere che la vita e l'esistenza altrui minaccerebbero i loro privilegi da maschi eterosessuali di pelle bianca che se ne va vanno in giro a sbraitare ai quattro vento che la loro ostentata passione per le penetrazioni vaginali dovrebbe conferirgli privilegi economici, sociali e giuridici.
Ossessionati dal tentare di far leva sull'egoismo e sull'avarizia dei loro proseliti, è a nome di Provita Onlus che i due fondamentalisti ha diffuso un comunicato stampa surreale che li vede pronti a sbraitare che i poveri disabili sarebbero discriminati perché non vengono prima dei gay in quella moda salviniana alla creazione di classifiche e al sostenere che si debba ambire ad ottenere una fetta di torta più grande degli altri. Ovviamente non si domandano però perché la loro "onlus" riceva agevolazioni fiscali per promuovere l'omofobia mentre i disabili devono pagare tutte la tasse...

Lamentandosi che il comune di Milano aiuterà gli adolescenti che verranno cacciati da casa a causa del loro orientamento sessuale, scrivono:

100.000 euro di fondi pubblici per le case a gay e ai disabili nulla? Palazzo Marino cerca partner per la Casa Arcobaleno, destinata a suo dire per l’accoglienza e l’inclusione sociale di giovani senza dimora allontanati dalle famiglie a causa dell’orientamento sessuale. Ma nulla va ai disabili che non riescono neanche a tornare a scuola, i cui diritti di accesso alla viabilità, all’assistenza domestica e agli insegnanti di sostegno spesso non vengono rispettati. Queste persone, non di rado, sopravvivono grazie agli enormi sforzi dei genitori, uno dei quali è costretto a lasciare il lavoro per accudire h24 i propri figli. Eppure restano abbandonati a se stessi.

Asserendo i ragazzi eterosessuali che non hanno problemi in famiglia sarebbero discriminati da chi viene cacciato di casa perché Toni Brandi invita i genitori a non accettare figli lgbt, aggiungono pure:

Ma c’è un altro problema. Condividiamo la denuncia, oggi apparsa sul quotidiano Libero, del rischio di una corsia preferenziale per i ragazzi gay quando si tratterà di dare un appartamento a chi non ce l’ha. Sarebbe incostituzionale, perché i cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge.

Poteva forse mancare lo zampino di Libero nella solita polemica populista che cerca di far leva sull'egoismo e sul menefreghismo delle destre populiste? Chiaramente no. Ed è sempre inveendo contro l'idea che chi commette crimini d'odio di matrice omofoba possa avere aggravanti che il duo integralista conclude:

Un conto è preoccuparsi e proteggere le vittime di violenza, di ogni credo, colore o sesso, un conto è decidere a chi destinare un immobile in base all’orientamento sessuale. Due cose ben diverse. Neanche è diventata legge la proposta su l'omotransfobia di Zan, che già si intravedono le discriminazioni che inizieranno a tambur battente dal giorno dopo: tutti quelli che non sono gay e legati a lobby LGBT saranno penalizzati.

Quindi chiudiamo i centri di assistenza per le donne vittima di violenza perché penalizzerebbero gli uomini? Neghiamo l'esistenza di categorie maggiormente perseguitate perché loro dicono che da maschi eterosessuali bianchi si sentono discriminati da chi sta peggio di loro?
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