Quelli che negano la pandemia invitano a non mandare i figli a scuola perché c'è la pandemia
La loro Silvana De Mari invitava i suoi proseliti a non mandare i figli a scuola perché "da medico" sosteneva che l'uso della mascherina li avrebbe danneggiati a vita, così come anche Tripodi rilanciava quel pensiero in conformità al suo farsi promotore del populismo leghista. Ma dato che la mascherina non verrà usata quando le distanze di sicurezza saranno garantite, fa sorridere che i populisti dicano che non bisognerebbe mandare i figli a scuola perché i bambini non saranno obbligati a tenere la mascherina per tutto il tempo. Ci fosse un briciolo di onestà, smetterebbero che a loro non frega nulla dei bambini ma sono interessati unicamente a come poterli usare a fini propagandistici.
Capita così che una strenua sostenitrice di Zaira Bartucca stia rilanciano un comunicato in cui si sostiene che i bambini dovrebbero essere educati in casa perché bisognerebbe aver paura di quella pandemia in cui dicono di non credere. E chissà se è solo per un caso che la loro "soluzione" si basi sul proporre un punto programmatico dell'agenda integralista, ossia il sostenere che i figli vadano allontanati dalla società per essere indottrinati sulla base della volontà del padre.
Nel testo condiviso, leggiamo:
Ci sentiamo di affermare che non è in alcun modo tutelato il diritto alla salute, costituzionalmente garantito dall'art. 32 anche in considerazione del fatto che l'ultimo protocollo di sicurezza del CTS prevede l'uso di mascherine chirurgiche (che come da com. stampa del CTS del 31/08/2020 non sono previste in condizioni statiche degli studenti), distanza di 1 m tra le "rime buccali", che sappiamo non essere sufficiente in un'aula di 25/30 mq in cui si permane per ore, in minimo 15, massimo 30 studenti.
[...] Molti genitori sono preoccupati, abitano in provincia e i ragazzi dovrebbero prendere treni, pullman e vari mezzi pubblici per raggiungere le sedi scolastiche, assolutamente poco sicuri nelle condizioni ammesse dell'80% di capienza.
La negazione della Didattica a Distanza (DaD) sta determinando il ricorso forzato dei genitori all'homeschooling per proteggere le proprie famiglie, questo rappresenterebbe la fine della Scuola Pubblica Italiana che non sa offrire una alternativa valida alla didattica in presenza.
In un momento in cui i contagi continuano a salire, e nel resto dei paesi europei i casi giornalieri indicano un quadro di risalita verso la seconda ondata pandemica, la decisione della riapertura della scuola "a tutti i costi" suscita più di una perplessità; anche tra molti dirigenti, che non vogliono giustamente assumersi la responsabilità penale di un eventuale contagio.
Pare però curioso che quel testo sia stato inviato alla "giornalista" per cui il virus sarebbe solo «presunto» dato che lei dice di non credere alla pandemia. Così come non si spiega il tirare in ballo quel Mario Adinolfi che giurava di sapere che a settembre il Coronavirus non sarebbe più esistito perché lo aveva deciso lui:
Quale sarebbe il senso di invitare i negazionisti a fare terrorismo sui genitori? E davvero pensano di poter sostenere contemporaneamente che il virus none esisterebbe ma che si dovrebbe aver paura del virus per i bambini?