Adinolfi: «I gay mai si sposeranno in chiesa come una famiglia». Ma lui non si è sposato in un casinò?


Se ieri negava sitericamente che il Papa avesse aperto alle unioni gay, oggi Mario Adinolfi torna a contraddirsi in quel suo affannarsi a sostenere che il Papa riconoscerebbe la supremazia delle sue pulsioni sessuali.
Sbraitando come un indemoniato che per lui la vera e unica famiglia sarebbero quelle sue due famiglie che campano grazie al sui business dell'omofobia, il fondamentalista pare dare di matto mentre si inventa che lui si considera l'evoluzione del concetto nazista di "ariano" in virtù di come lui sostenga che il suo vantarsi con le figlie di essersi portato a letto le loro rispettive madri sia un elemento che lo renda meritevole di maggiori diritti civili e di una famiglia (che poi sono due) che deve essere negata agli altri.
Lo scrive sui suoi canali di propaganda, ricorrendo a quei suoi soliti toni anticristiani ed offensivi che lo contraddistinguono:


In realtà il Papa ha detto che i gay meritano una famiglia e di certo non basta che lui dica di esigere che il suo essersi scopato due moglie debba conferirgli privilegi giuridici per rendere vera la sua falsa testimonianza.
E se non è lo sposarsi in chiesa a creare una famiglia, pare curioso che a sostenere che solo l'unione confessionale abbia valore sia quel tale che si è sposato in tuta e scarpe da ginnastica in un casinò di Las Vegas...
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