Bergoglio non solo chiede tutele per la famiglia gay con tre figli nati mediante GpA, ma li invita pure a sfidare l'odio dei fondamentalisti


Per quanto i fondamentali siano già all'opera per creare una loro realtà alternativa che rinneghi la verità dei fatti e li faccia sentire legittimati a disprezzare il prossimo, la verità è che Bergoglio non solo ha voluto riconoscere una famiglia formata da due uomini e dai loro tre figli nati mediante GpA, ma li ha anche invitati a sfidare i pregiudizi dei fondamentalisti.
Le parole di papa Francesco a favore delle unioni civili e delle famiglie gay sono state ispirate anche da una lettera scritta Andrea Rubera e Dario De Gregorio, una coppia gay cattolica che si è sposata nel 2009 in Canada e che ha fatto nascere tre figli: Artemisia, figlia biologica di Andrea, e i gemelli Cloe e Iacopo, figli biologici di Dario. In quella missiva, i due uomini hanno spiegato al Pontefice di voler far crescere i loro figli nella fede cattolica, ma di temere l'accoglienza che avrebbero potuto incontrare nella parrocchia della loro città. Bergoglio prese il telefono e li chiamò, invitandoli a mandare i loro tre figli in parrocchia nonostante anche lui temesse possibili resistenze.
Proprio riferimento ad Andrea e Dario e ai loro tre figli, Bergoglio ha deciso di dichiarare che «gli omosessuali hanno diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno il diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo».
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