Crescono le piazze che manifesteranno a sostegno del ddl Zan

Oltre alla manifestazione Milano, che si è data appuntamento in piazza della Scala il 17 ottobre a partire dalle ore 15:00, altre città italiane si sono volute unire a chi vuol dire basta all’omotransfobia, organizzando manifestazioni che si terranno sempre il 17 ottobre:
Agrigento - ore 17:00 in Piazza Cavour
Asti - ore 16:00 in Piazza Marconi, 7
Bergamo - ore 15:00 in Piazza Giacomo Matteotti
Brindisi - ore 18:00 in Piazzetta Fornaro
Caserta - ore 17:00 in Piazza Alfonso Ruggiero
Catania - ore 17:00 in Piazza Stesicoro
Chieti - ore 17:00 in Largo Martiri della Libertà
Ferrara - ore 16:00 in Piazza della Cattedrale
Genova - ore 16:00 in Piazza Raffaele De Ferrari
L’Aquila - ore 16:00 in Villa Comunale
Lecce - ore 18:00 in Piazza Sant’Oronzo
Livorno - ore 16:00 in Piazza Cavour
Messina - ore 17:00 in Piazza Unione Europea
Padova - ore 17:00 in Via VIII Febbraio, 8 – davanti Palazzo Moroni
Palermo - ore 17:00 in Piazza Verdi
Pavia - ore 16:00 in Piazza della Vittoria
Pescara - ore 18:00 in Piazza Primo Maggio (Nave Cascella)
Reggio Calabria - ore 17:30 in Piazza Italia
Reggio Emilia - ore 15:00 in Piazza Martiri del 7 luglio
Rieti - ore 16:30 in Piazza Vittorio Emanuele
Roma - ore 16:30 al Pantheon – Piazza della rotonda
San Gemini - ore 17:00 in Piazza San Francesco
Sanremo - ore 10-18 in Via Escofier
Taranto - ore 17:30 in Piazza Maria Immacolata
Trieste - ore 17:00 in Piazza dell’Unità d’Italia
Varese - ore 16:00 in Piazza Monte Grappa
Vicenza - ore 17:00 in Piazza Matteotti
«Da troppi anni attendiamo una legge seria ed efficace per contrastare la violenza e le discriminazioni verso le persone lgbt e le donne, tutelando le vittime con risorse adeguate e politiche concrete -scrivono gli organizzatori- Non si può più girare la testa dall’altra parte. È ora di fermare l’odio. Violenze e discriminazioni verso le persone LGBTI+ e le donne sono una realtà quotidiana. L’ultima ricerca dell’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali sulle persone LGBTI+ in Italia evidenzia che il 62% evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi. Dopo tanti fallimenti e di proposte di legge affossate, è ora che l’Italia faccia la sua parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Non c’è più tempo. Parlamento e Governo devono approvare subito una legge seria ed efficace. Siamo cittadine e cittadini di questo Paese e chiediamo una cosa semplice: poter vivere e e amare liberi dalla paura».