I fascisti e Tuiach difendono gli studenti che non indossano la mascherina in classe (e c'è chi suggerisce di picchiare gli insegnanti)


In un'Italia ormai devastata dal disfattismo populista da un'ideologia negazionista fomentata da fascisti che invitano gli egoisti a rivendicare un presunto "diritto" a poter mettere a repentaglio la vita altrui, l'estrema destra si è precipitata a strumentalizzazione il cado dell'insegnante che avrebbe schiaffeggiato uno studente che si era rifiutato di indossare la mascherina imposta per legge a tutela della salute altrui.
Approfittando di come un atto di violenza sia sempre da condannare, è un po' comico che siano proprio quelli che vorrebbero imporre le loro idea con le mazze ferrate che condannano il gesto dicendo che bisogna elogiare chi non rispetta la legge. Citando un Roberto Fiore che pare tronfio nel sostenere che i neofascisti di Forza Nuova stanno dalla parte di chi antepone l'egorimo al bene comune e non vuole fare la sua parte nel contrasto alla pandemia, è farneticando contro imprecisati «comunisti» che il consigliere fascista Fabio Tuiach ha voluto lasciar intendere che lui sarebbe disponibile ad andate in giro per le scuole di Trieste a picchiare gli insegnanti che osino impedire agli studenti di non rispettare le norme sanitarie:


Se il messaggio di Tuiach lascia trasperire come i fascisti reputano che la violenza, la sopraffazione fisica e il bullismo siano il modo in cui vogliono imporre il loro volere agli altri, quel pensiero viene ribadito anche da un suo amichetto che ribadisce quel commento in un commento di raro sessismo. Attingendo a quella misoginia fascista per cui la donna deve stare a casa a produrre figlie a proporsi come un oggetto adibito al piacere sessuale del maschio, dice che il padre avrebbe dovuto intervenire picchiando l'insegnante. Insomma, pare che le loro menti non risecano a non pensare che la violenza sia giusta e che il loro unico problema è che i fascisti non possono violare la legge per danneggiare il Paese.
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