I populisti insistono: loro esigono il "diritto" di poter far ammalare gli altri


I populisti continuano ad incentrate la loro propaganda elettorale sul sostenere che loro debbano avere il "diritto" di poter far ammalare gli altri. Pare questa l'evoluzione di un'ideologia nata e cresciuta sull'egoismo, ora sconfinata nel pretendere che chi non abbia sintomi debba potersene andare in giro ad infettare e a mandare in terapia intensiva gli altri italiani dato che lui non ha problemi in prima persona e quindi vuole fregarsene di chi rischierà la vita per colpa sua.
D'altronde dicono che i gay non devono potersi sposare perché loro possono farlo e hanno paura che i diritti altrui possano togliergli qualcosa, non vogliono dare diritti alle minoranze perché loro si sentono parte del branco, non vogliono che gli ormoni siano gratuiti perché loro non ne hanno bisogno... non c'è più un "prima gli italiani", c'è un "prima io" che legittimamente anche ora dicono dovrebbe includere anche il "diritto" all'assassinio.

In quel ricorso a parole improprie e volontariamente offensive verso chi ha davvero subito il fascismo, è il solito Vittorio Sgarbi è tornato a rendersi ridicolo dichiarando:


Da copione, Sgarbi si è anche mostrato con la mascherina posizionata sotto al naso per dare il cattivo esempio, confermando come i populisti non si facciano problemi a remare contro l'Italia e contro la salute degli italiani pur di cercare di accaparrarsi una poltrona.
E magari provino a farci capire: stanno forse dicendo che con il loro Salvini e con la loro Giorgia meloni avremmo lasciato andare al collasso le terapie intensive e avremmo permesso ai malati di poter contagiare chiunque volessero mentre il padano faceva la pacchia con le cubiste che gli vendono pagata da quel tale a cui lui ha dato una poltrona pubblica a Bruxelles? Avremmo avuto un'anarchia che ci avrebbe obbligato a trincerarci dietro la porta di casa mentre i malati scorrazzavano per le strade ad infettare gli altri?
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