Il gay di destra: «Sono felice quando mi chiamano ricchi***»
Pare che Ferdinando Tripodi non riesca a comprendere che il fatto che lui voglia essere chiamato «ricchione» non significa che altre persone debbano essere insultate solo perché lui pare disposto a mortificarsi per piacere alle destre populiste. E pare un po' patetico anche il suo sostenere che il rispetto verrebbe imposto da fantomatiche «lobby» in cui lui include chiunque non la pensi come lui e Pillon nei confronti dei gay:

Eppure pare evidente che si parli di insulti, dato che persino Libero ha ritenuto di dover censurare quelle parole in un articolo rilanciato dallo stesso Tripodi:

L'aspirante candidato populista pare anche ossessionato anche dal suo sostenere che Salvini debba essere ritenuto al di sopra della legge perché sequestrare esseri umani a fini elettorali sarebbe una "libertà" di chi appartiene alla casta. Ma poi dice che i gay sarebbero una "lobby" potentissima nonostante in Italia non ci sia matrimonio egualitario o protezioni contro i crimini d'odio:
