Il partito di Adinolfi attacca la famiglia di Imma Battaglia ed Eva Grimaldi
Massimiliano Esposito, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, pare schiumare di rabbia all'idea che le altre famiglie non siano ritenute inferiori alla sua. Ed è così che sui social si mette a sbraitare che lui esige che Barbara D'Urso neghi rispetto alle unioni che lui reputa inferiori alla sua:
Il suo sostenere che un'unione civile sarebbe «solo» un'unione lascia chiaramente trasparire la sua bramosia di predominio, in quella sua battaglia contro la dignità e le famiglie di chi osa non condividere i suoi istinti sessuali.
La situazione non migliora quando l'adiolfiniano si mette a bullizzare Iconize e se ne esce dicendo che quel singolo caso significa che bisogna santificare un Adinolfi che nega l'esistenza stessa dell'omofobia:
È proprio certo che lui non dovrebbe vergognarsi di quei blasfemi rosari contro i gay che vengono organizzati dal suo partito? Ed è certo che i suoi like alle battutine omofobe sui gay e sui trenini non dovrebbero far vergognare tutta la sua famiglia?
Oppure potrebbe anche provare vergognarsi del suo far parte di un partito che dice di non saper spiegare ai figli che al mondo esistono anche persone trans, ma poi quei bambini li portano in piazza a manifestare contro i diritti e le famiglie altrui (peraltro mentre i suoi amichetti chiedono di togliere i figli a chi osa portarli ai Pride perché dicono che troppo rispetto faccia male).