Marrazzo denuncia la poca incisività del ddl Zan, checché ne dicano Salvini e la Meloni


Se i neonazisti possono essere indagati per il loro incitamento all'odio è grazie ad una legge che va molto al di là delle poche concessioni che verranno introdotte dal ddl Zan, anche se Giorgia Meloni e Matteo Salvini continuano a mentire agli italiani raccontano che sarebbe «liberticida» prevedere aggravanti per chi delinque sulla base delle caratteristiche naturali delle sue vittime.

È denunciando quell'ipocrisia che Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, dichiara:

Oggi sono stati indagati gli autori di vari post antisemiti, tra cui l’autore di un post in cui si vede la foto di un forno da cucina aperto con dentro alcune banconote e la scritta «trappola per ebrei» che aveva suscitato indignazione, ed era stato oggetto di numerose segnalazioni alla polizia Postale.
Tali indagini sono state possibili grazie alla norma contro la propaganda di odio per motivi di discriminazione razziale. ed etnica della legge Mancino. Norma non estesa dall’attuale proposta di legge contro l’omotransfobia, che quindi non consentirà di contrastare campagne di odio simili verso le persone Lesbiche, Gay , Bisex e Trans (LGBT+). Ad essere indagato, infatti, è Cristian D’Adamo, già noto per post omofobi, per i quali però non risulta indagato e non lo sarà neanche con la nuova legge.
Se alla mancanza della norma sulla propaganda aggiungiamo l’art. 3 del ddl omotransfobia, voluto dal centrodestra e votato anche dalla maggioranza, che crea un salva condotto per rendere lecito dire ad esempio che le donne sono inferiori o che i gay sono malati, rischiamo un salto indietro di almeno 30 anni. Per questo almeno l’art. 3 va cambiato. Chiediamo un po’ di coraggio alla politica.

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