Milano è scesa in piazza a sostegno del ddl Zan


È una piazza piena, ma rispettosa delle disposizioni sanitarie, quella che oggi si è data appuntamento a Milano per chiedete l'approvazione di una legge contro i reati d'odio omofobo e contro la misoginia. Tragli interventi sul palco e numerosi ospiti, si è voluto concedere un minuto di silenzio a tutte le vittime di omotrandfobia, ossia quel crimine che Salvini e la Meloni si ostinano a voler soacciare per «libertà di espressione».
Nella vicinissima piazza Duomo hanno manifestato anche le attiviste di Non una di meno, intenzionate a chiedere "molto più della legge Zan".

Dal palco, il deputato Alessandro Zan ha dichiarato:

Questa è una legge che protegge le persone più vulnerabili, è una legge di civiltà, protegge quelle persone bulizzate, discriminate, persino uccise per ciò che sono o per chi amano. Il nostro bellissimo articolo 3 della Costituzione, che sancisce come tutte le persone siano uguali davanti alla legge, dinanzi a questo articolo non ci possono essere esponenti politici come Salvini e Meloni che usino strumentalmente la nostra costituzione per dire che questa legge sia contro la libertà di espressione. Ma secondo, voi, Salvini e Meloni, la libertà di espressione vuol dire continuare a insultare, incitare all’odio, a discriminare le persone per quello che sono? Dico a Salvini e Meloni, basta, non vi permetteremo più di usare la nostra costituzione per continuare a discriminare e a fare oggetto di violenza delle persone alimentate dalla cultura dell’odio che voi continuate a diffondere in questo Paese. Abbiate un sussulto di dignità. Togliete le pregiudiziali di costituzionalità che avete presentato a voto segreto in parlamento per affossare la legge. Toglietele se avete un po’ di dignità. Non possiamo più tollerare che delle persone nel 2020 siano ancora discriminate e abbiano paura di tenersi mano per la mano in pubblico. Questa legge di civiltà è una legge contro l’odio perché l’odio genera altro odio. Non possiamo permetterci che questo Paese si imbarbarisca ancora di più. Vogliamo più inclusione, civiltà e rispetto. Diciamo a questa destra nazionalista e populista italiana di guardare ai Paesi pià avanzati. In Francia è stata la destra ad approvare una legge contro l’omotransfobia. Invece di guardare quei Paesi dell’est Europa arretrati, dove c’è un’omofobia di Stato. Qui si torna indietro, ai momenti più bui della nostra storia del secolo scorso. Non possiamo scivolare verso quella cultura. Dobbiamo avanzare e progredire verso una cultura più inclusiva. Questa non è una legge che tutela le minoranze. È una legge che serve ai più giovani che sono quotidianamente bullizzati, come se il bullismo fosse la normalità. È una legge che serve ai genitori, che hanno paura che i propri figli possano tornare a casa con una mandibola fracassata. Questa è una legge che serve a tutti i cittadini per vivere in un Paese migliore e per dare un futuro alle nuove generazioni. Ecco perché è importante anche il contenuto della legge che riguarda i centri antidiscriminazione, le case rifugio, che servono a dare protezione e sostegno alle vittime, a quei ragazzi cacciati di casa perché LGBT. Ma che Paese è quando i genitori cacciano di casa i propri figli?

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