Provita Onlus da vomito. Ora raccontano pure che la tutela dei disabili sarebbe una "strumentalizzazione"

Zaira Bartucca pare incredibile: dopo aver trascorso meni a negare la pandemia, oggi si mette a raccontare che si sarebbe dovuta usare quella pandemia per impedire che chi picchia a sangue un gay in virtù del suo orientamento sessuale possa rischiare un'aggravante.
Secondo copione, il suo appoggio ai crimini d'odio passa attraverso la pubblicazione di un aberrante comunicato stampa diffuso dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus, da lei incluso in quella sua rubrica di promozione dell'omofobia chiamata "Lgbt diktat". Ed è in quella pagina che leggiamo:
“Volete conoscere le priorità del governo giallo-rosso? Mentre in tutta Italia il popolo scende in piazza perché ha fame e chiede di lavorare, la sinistra in Parlamento sapete che fa? Oggi riprendono i lavori alla Camera sulla proposta di legge contro l’omotransfobia e con la proposta di sette emendamenti al Testo che mirerebbero a estenderlo anche alle disabilità. Zan & Co strumentalizzano i disabili per accelerare una proposta che in questo momento appare ridicola e fuori contesto oltre che ancora più inutile e pericolosa come sempre abbiamo detto” ha dichiarato il Presidente di Pro Vita e Famiglia Toni Brandi.
Non male per quell'organizzazione che fa fatturato usando i disabili a fini propagandistici e che ora ci viene a raccontare che loro non vogliano che quei disabili possano essere tutelati in caso di violenze o aggressioni dettate dalla loro condizione personale. In quel loro sostenere che bisognerebbe fare quello che vogliono loro perché loro si reputano i detentori del sapere supremo, i due fondamentalisti proseguono:
“Vogliono davvero aiutare le persone con disabilità? Pensino a offrire loro i servizi di cui necessitano, pensino a un adeguato sostegno economico alle loro famiglie e a consentirgli la possibilità di vivere la scuola come tutti gli altri ragazzi”, ha proseguito Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia. “Inoltre – ha continuato la nota di Pro Vita e Famiglia – l’altro emendamento proposto, che precisa che le opinioni non istigatorie ‘restano salve’ in quanto già discendenti direttamente dall’articolo 21 della Costituzione, è il sommo dell’ipocrisia e dell’inutilità: è stato studiato apposta per tappare la bocca a quelli come noi, che giudicano liberticida questa legge, mentre si rassicurano i lettori superficiali”.
Esatto, a fronte di una specifica inutile che loro hanno preteso, ora dicono che quella loro specifica sarebbe la testimonianza della veridicità delle fake-news da loro diramate in nome di come loro sostengano che l'odio e la discriminazione sarebbero un "valore" costituzionalmente tutelato. Ed è sempre raccontando una versione distorta della realtà che proseguono:
“Era ovvio dall’inizio che non sono teoricamente punibili le opinioni “non istigatorie” quando non c’è pericolo di “discriminazione”. Il punto, infatti, è che praticamente tutto può rientrare nel concetto di “istigazione alla discriminazione”, inclusa l’espressione di opinioni che mirano ad avere una sia pur minima influenza sui destinatari. Ad esempio, chiunque pubblicasse una petizione contro le adozioni gay o l’utero in affitto; il sacerdote che predicasse sulla sessualità; la mamma che consigliasse alla figlia di non sposare un bisessuale; la donna che si opponesse alla presenza di maschi transgender nei bagni e negli spogliatoi femminili…. sono tutte persone che potranno essere punite se un giudice qualsiasi ritenesse che ‘istigassero alla discriminazione’ sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”.
“Questo Testo Unico, oltre che a distruggere le libertà di pensiero, religione e associazione, serve a riempire le tasche delle associazioni lgbt (ricordiamo sono già pronti per essere erogati 4 milioni di euro) per fare corsi nelle scuole e indottrinare i nostri bambini con la teoria gender”, ha concluso la nota.
In realtà ad essere finanziati saranno quei centri di accoglienza per le vittime che alcune famiglie hanno sbattuto per strada nel nome dell'odio di cui loro si fanno promotori. Ed è curioso che il rispetto sia ritenuto "indottrinamento" da chi dice che Gesù è violenza e che Dio non serva ad un nulla se non lo si può osare per togliere diritti civili al prossimo.
ma dato che la loro sete di discriminazione ha sempre finalità partitiche, non stupisce che la signora Zaira Bartucca tenti di raccontare che il contrasto ai crimini d'odio andrebbe ritenuto un «reato di opinione» perché glielo ha detto il responsabile provinciale di Fratelli d'Italia di Parma. E dato che i servizi alla propaganda vengono ricompensati, ecco che Isabella Rauti di Fratelli d'Italia ricompensa la Barzucca rilanciando il suo articoletto sulla sua pagina, forse eccitata da una signora che dice di avere una tessera da giornalista mentre rilancia squallide fake-news contro il ddl Zan e tira in ballo pure temi estranei alla legge come la genitorialità.