Roma, l'estrema destra vandalizza le panchine arcobaleno di Piazza Gimma


In virtù di come Matteo Salvini e Giorgia Meloni risultino impegnati da anni nel tentativo di appropriarsi del tricolore per sostenere che quel simbolo di unità dovrebbe essere ritenuto un simbolo dell'estrema destra più intollerante e anti-italiana, forse non c'è da stupirsi che a sfregio del Tricolore che alcuni ignoti di estrema destra abbiano vandalizzato le panchine arcobaleno che si trovavano in Piazza Gimma, a Roma. Ed è aberrante le abbiano deturpate con un Tricolore, quasi ritenessero come Mussolini che gli italiani non possano essere omosessuali.

Come loro consuetudine, gli estremisti hanno agito di notte, come ladri, danneggiando il lavoro dei volontari nella notte del 27 novembre. Lo denunciano i Giovani Democratici, i quali si erano adoperati per la loro realizzazione in sostegno della legge Zan:

Delle otto panchine che hanno richiesto duro lavoro ed impegno, sacrificio, intatte ne sono rimaste tre. Solo e soltanto tre. Hanno preferito dipingere il tricolore, come se essere italiani ed essere, ad esempio, omosessuali fossero due cose inconciliabili. L’offesa, nei confronti di tutti, è che questa gente abbia usato la bandiera della Repubblica Italiana come un atto d’odio, di vendetta e di divisione. Adesso capiteci quando parliamo della negazione dei diritti, della negazione dell’uguaglianza. Capiteci quando denunciamo la paura e il dolore.

Ma i Giovani Democratici annunciano che l'odio vomitato dalle destre di salvini e della meloni non fermeranno la loro battaglia per una rinascita valoriale, annunciando: «Ridipingeremo, per non chinare la testa. Ridipingeremo, perché la felicità delle persone non può essere negata. Ridipingeremo, per il diritto di essere chi siamo».
D'altronde è significativo che personaggi alla Pillon o alla Jacopo Coghe abbiano così paura di un arcobaleno e siano spaventati dall'idea di una società più equa e più cristiana in cui l'odio non possa essere usato per creare fatturato.

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