Bruno Vespa si dichiara un «povero cristiano» che vuole andare a messa con la Giorgia Meloni


In quella caricatura di "religione" che viene promossa dall'ideologia populista, abbiamo un Donad Trump che promette di uccidere tre persone come regalo a Gesù bambino, un Matteo Salvini che brandisce rosari promettendo che lui dedicherà al cuore immacolato della madonna ogni bambini che perirà nel Mediterraneo a causa della sua intolleranza e una Gorgia Meloni che pretende navi da guerra schierate contro chi salva vite umane mentre sbraita che a Gesù interessi unicamente se la messa di Natale finirà a mezzanotte o alle 22.
A loro si è unito un personaggio come Bruno Vespa, il quale fa pure vittimismo nel definirsi un «povero cristiano» che non potrà mettere a repentaglio la vita altrui andando a Messa in piena notte anziché alle 21 come avviene da anni in Vaticano:


Se è evidente che per chi i veri credenti non serva una sveglia per festeggiare natale, l'impressione è che gli ayatollah della religione populista stiano facendo le prove generali per capire quanto lo stupro del nome di Gesù potrà permettergli di violare le regole che valgono per il resto dei cittadini, sancendo che il loro dichiararsi opinabilmente «cristiani» possa permettergli di violare le regole e le norme come avviene nei Paesi controllati dai terroristi dell'Isis.

Ed infatti, tra i commenti d'odio succitati da Vespa, nessuno dice qualcosa di cristiano ma si fa la fila a dire qualcosa di leghista, come l'inveire contro gli islamici e raccontare che il rispetto della leggi sia intollerabile se si stupra il nome di Dio per chiedere di poter gozzovigliare col panettone sui corpi degli italiani uccisi dall'irresponsabilità populista:


Quindi per loro non è vero che tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri, loro dicono che chi bestemmia Gesù debba avere più diritti e nessun dovere. Ed è da quel creare un "noi" e un "loro" promosso da Vespa che nacque anche il nazifascismo.
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