La Boldrini ha denunciato Salvini per la sua efferata campagna d'odio. Lui la sfotte


«Dopo anni di odio e centinaia di post e tweet violenti, dopo anni di una mastodontica campagna di discredito, ho deciso di chiedere i danni al leader della Lega Matteo Salvini». Lo ha dichiarato la deputa Laura Boldrini dalle pagine del Corriere della Sera.
La vittima delle invettive del bulletto padano spiega di aver denunciato l'assenteista «per una massiccia strumentalizzazione della mia persona attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Massiccia e duratura, e dai toni virulenti». In particolare si riferisce al suo nome «associato ai crimini commessi dai migranti, come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali».

La deputata ha poi ricostruito le incessanti invettive subite: «Partiamo dal 2013 quando la Lega era un partito in frantumi - era al 4% - e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico». La scelta sarebbe caduta su di lei «perché nei 25 anni all'Onu mi sono sempre spesa per il rispetto dei diritti umani, perché sono una donna, e non ho paura di dire come la penso. Sostengono che io volevo l'invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un'immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi. “Le risorse boldriniane“, perché avevo parlato di immigrati come risorse. Ma così ne aveva parlato anche Mattarella, Visco, Tito Boeri. Con questo slogan Salvini e la Lega hanno invaso i social con violenza e volgarità. Hanno attribuito indirettamente a me la colpa degli omicidi più efferati perpetuati dagli immigrati, come quelli di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro. Una macchina dell'odio così potente e persuasiva che l'ingegnere che ho incaricato per acquisire e analizzare i post sui social ha detto di non aver mai visto nulla di simile. E che tutto quel materiale stava per convincere anche lui».
A cinque annida quei beceri attacchi degni del tizio che gioca a fare il "sovranista" mentre porta i suoi soldi in Lussemburgo senza aver mai lavorato un solo giorno della sua vita, la Boldrini ha deciso di reagire: «Perché la campagna non finiva mai. Non finisce mai. Da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho cominciato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social. Singoli post, singole denunce. Ho sperato che con la fine della mia carica istituzionale potesse finire anche la campagna d’odio. Siamo arrivati all'apice di quello che è successo qualche giorno fa alla Camera. Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti che ha detto “Questa è una boldrinata” spiegando che voleva dire l'insieme delle azioni tese a favorire l'immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l'identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo ad essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta».

Salvini ha replicato all'annuncio della deputata Pd con i suoi soliti sfottò e con la sua consueta arroganza, dicendo che le priorità del Paese sarebbero il suo voler mangiare il suo panettone:


In fondo da un uomo che campa sull'odio non ci si poteva aspettare che odio.
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