Mario Adinolfi da vomito. Ora nega pure i fatti accertati dai giudici in difesa del padre omofobo che voleva spezzare le mani al figlio chirurgo

Mario Adinolfi continua a proporsi come l'omofobo che nega l'omofobia raccontando che lui crede solo solo alla parola dei criminali e non a quelle delle vittime. Nonostante il padre che pagò un uomo per far spezzare le mani al figlio chirurgo in quanto gay abbia patteggiato la sua condanna davanti ai giudici date le evidenze, è dalla sua paginetta di promozione dell'odio omofobico che il signor Adinolfi se ne esce dicendo che sarebbe «tutto campato per aria» perché il padre non è andato dalla D'Urso a dichiarare di essere un mostro:

Non è la prima volta che Adinolfi si propone come il difensore d'ufficio degli omofobi. Pure di negare la strage di Orlando, si inventò che il terrorista fosse gay (tesi poi smentita dall'FBI) così come difese il professore che paragonava i gay agli animali, si inventò false accuse contro l'Unar (smentite dai giudici) o difese l'uomo che negava l'affitto di una casa vacanze ai gay.
Ma ora, in quella sua deriva che lo vede sistematicamente impegnato ad invitare a violare la legge, il signor Adinolfi pare pronto a sostenere che il tribunale sarebbe colluso con il figlio, che il giudice non sia stato imparziale e che il patteggiamento basato su dei gravi precedenti sarebeb a danno di una persona che lui dice sia innocente perché omofoba.