Adinolfi vuole infiltrare i suoi estremisti nelle chiese: «Con noi sarà famiglia solo un uomo e una donna uniti nel sacro vincolo del matrimonio»


Gli adinolfiniani credono di poter andare al governo e sognano di poter governare il Paese dall'alto del loro 0,6% di preferenze. La loro ipotesi si basa sul tentativo di truffate le regole democratiche, proponendosi come dei novelli Renzi che sperano di poter dettar legge risultando l'ago della bilancia nelle camere.
In un lungo post pubblicato su Facebook, il loro Luigi Mercogliano dice di essersi ispirato a «questa crisi di governo e il modo in cui si è conclusa» per ottenere «lo spunto» che lo avrebbe portato a teorizzare che basterà ottenere «una piccola pattuglia di deputati e senatori del Popolo della Famiglia eletti nei due rami del Parlamento» per imporre la loro ideologia ad un'Italia che non li ha votati.

Il loro progetto si basa sul vietare le famiglie gay, impedire l'esistenza delle persone transessuale, pagare i figli prodotti da madri di pura razza italica, obbligare i datori di lavoro a mantenere l'occupazione delle neo-mamme per 18 anni (!!!), vietare il diritto di scelta delle donne, vietare il diritto di scelta dei malti terminali e imporre il volere di Adinolfi a fronte di ogni attuale libertà perspnale.

Mercogliano spiega anche il loro piano basato sullo sfruttamento della religione:

Il Popolo della Famiglia deve collocare un militante pidieffino, ne basta uno solo, in ogni Chiesa cattolica, in ogni Chiesa evangelica, in ogni cenacolo di preghiera, in ogni associazione di volontariato sociale, in ogni pastorale familiare, in ogni centro di aiuto alla vita, in ogni centro Caritas, in ogni scuola e doposcuola dove ci siano figli da difendere contro l'indottrinamento gender, praticamente in ogni luogo dove ci sia un manipolo di cristiani che si incontri per compiere nulla più e nulla meno che le azioni che ogni padre e ogni madre di famiglia compie ogni santo giorno della sua vita per mandare avanti la propria famiglia e far funzionare la società.

Se è molto discutibile che possa esserci qualcosa di "cristiano" nelle proposte liberticide di Adinolfi, evidente è la loro volontà di ottenere potere attraverso l'abuso della credulità religiosa mista a quelle loro fake-news sulla fantomatica "ideologia gender" o sul loro sostenere che i bambini vadano indottrinati agli stereotipi di genere.

Dichiarandosi i detentori della verità assoluta contro il prossimo, è sostenendo che l'odio e la discriminazione sarebbero "valori" che il dirigente adinolfiniano aggiunge:

Non occorre essere in tanti per seminare il seme della ripresa valoriale e della verità. Basta un solo unico militante del PdF che, con passione e abnegazione, abbia voglia di vivere i prossimi 26 mesi - quanto manca alla fine di questa nefasta ma cruciale legislatura - col ventre a terra per ribadire alcuni concetti e alcune verità indiscutibili e incontrovertibili e convincere, giorno dopo giorno, un amico, un collega, un compagno di lavoro, una o più mamme e papà della scuola dei propri figli che una ripresa valoriale vera e tangibile nei fatti ci può essere soltanto se una forza politica veramente animata da sani valori e principi cristiani ed unita dalla volontà di far ripartire il Paese e non di tutelare gli interessi individuali riesca a entrare nel prossimo Parlamento per essere determinante nel condizionare le scelte del prossimo Governo che verrà fuori dal voto popolare del 2023.

Si passa così al sostenere che il loro obiettivo sono le poltrone visto che Adinolfi vuole fare il premier:

Questa legislatura è lo spartiacque tra la prima e la seconda fase del progetto pidieffino.
La prima fase è consistita nel radicamento del movimento nel mondo pro life dopi i due family day del 2015 e del 2016. Oggi, dopo le amministrative del 2016, le Politiche del 2018 e le Europee del 2019 il Popolo della Famiglia è un Movimento politico, piccolo ma combattivo, che però ha il merito indiscutibile di essere pienamente riconoscibile perchè ad ogni elezione il nostro simbolo, che piaccia o no, è sempre sulle schede. La seconda fase è invece quella che il nostro leader Mario Adinolfi descrive con lo slogan "Per andare al Governo del Paese". [...] E l'obiettivo è appunto andare diritti verso la presenza in Parlamento nella prossima legislatura di un manipolo di parlamentari pidieffini che tengano in mano le sorti del prossimo governo che sarà quasi sicuramente un governo a guida centrodestra.

Il delirio diventa tragicomico quando Mercogliano si lancia nel sostenere che gli aderenti del suo partito devo necessariamente dirsi omofobi e sostenitori di una ridefinizione della "famiglia" basata sul "sacro vincolo del matrimonio". Peccato che il loro leader si sia risposato in un casinò di Las Vegas e non pare che la sua unione sia conforme con la loro definizione:

E' fondamentale che nei prossimi 26 mesi ogni singolo militante pidieffino entri nei luoghi che ho descritto e in tanti altri ancora e spieghi che il Popolo della Famiglia nasce attorno ai valori della difesa della famiglia naturale e della vita dal concepimento all'ultimo respiro e che per questo, avendo solo ed esclusivamente la famiglia intesa come luogo attorno al quale costruire la necessaria ripresa valoriale come punto centrale del suo programma, è l'unico movimento politico del centrodestra nel quale si entra soltanto se si condivide pienamente e senza mezze misure questa netta impostazione valoriale.
Il Popolo della Famiglia è per la famiglia naturale, quella cioè composta da un uomo e una donna uniti nel sacro vincolo del matrimonio. Siamo, per questo, contrari al matrimonio omosessuale. Nei partiti del centrodestra ci sono su questo argomento sensibilità differenti, anche se i leader dei partiti del centrodestra si affannano ogni volta a ribadire questi principi come propri.

Esatto. Il loro obiettivo non è valorizzare la famiglia, il loro obiettivo è vietare le famiglie che Adinolfi vuole distruggere pur di raccontarsi che il suo essersi scopato due mogli sarebbe un motivo di merito che dovrebbe permettergli di ottenere maggiori diritti civili, economici e sociali. Lui promette di far del male al prossimo, garantendo che ai gay sia negala la pensione, sia tolta la casa o sia vietato di poter lasciare l'eredità alla propria famiglia.

L'articolo prosegue affermando che il loro è un partito fondato sull'omofobia, intenzionato a strappare i figli ai genitori che osano non condividere le pulsioni sessuali di Adinolfi verso le donne. In quel loro sostenere che i coiti di Adinolfi vadano pagati con denaro pubblico e che il benessere delle persone trans dovrebbe essere riservato solo ai cittadini ricchi, scrivono:

Il Popolo della Famiglia è contrario alle adozioni omogenitoriali, alla procreazione assistita e alla pratica dell'utero in affitto. In linea di massima lo sono anche tutti coloro che aderiscono ai partiti del centrodestra, sia come militanti che come dirigenti e eletti. Ma non è la prima volta che leggiamo post o dichiarazioni di esponenti a vari livelli dei partiti del centrodestra che si dichiarano anche soltanto possibilisti ad aperture "progressiste" su queste tematiche, sulle quali ogni militante pidieffino ha invece le idee chiare.
Il Popolo della Famiglia è contrario alla transizione di genere e per questo considera la somministrazione a carico del servizio sanitario nazionale della treptorelina per avviare i bambini al cambio di sesso - preparato chimicamente attraverso la somministrazione di questo farmaco che blocca gli ormoni della crescita, causando peraltro danni irreparabili nell'organismo dei bambini - un abominio e un grave atto che lede la salute dei più piccoli. Anche su questo terreno nel centrodestra, spesso e volentieri, si tende alla banalizzazione e alla non piena consapevolezza sull'argomento.
Il Popolo della Famiglia è fermamente contrario all'aborto. E' per questo che, quando andremo al Governo, proporremo un radicale cambio di passo per il diritto universale a nascere e contro l'aborto.

Premesso che loro sono contrari al diritto di scelta delle donne, sono contrari ai diritti civili, passano a dire che loro non vogliono che i malati terminali possano decidere per sé stessi visto che Adinolfi vuole imporgli il suo volere. Ripetendo filastrocche che nulla hanno a che vedere con i temi trattati, scrivono:

Il Popolo della Famiglia è fermamente contrario all'eutanasia e sul fine vita ha una idea chiara e irremovibile: mai e dico mai si consideri la vita umana uno scarto da spazzar via per decisione di stato attraverso il pentobarbital! Ed anche qui, ahimè, bisogna dire che - proclami a parte dei leader nazionali - tante volte ci siamo imbattuti in quelli che nel centrodestra ci facevano - e ancora oggi continuano a farci - la morale dicendoci "vorrei vedere se fosse un vostro parente".
Il Popolo della Famiglia è contro l'indottrinamento gender nelle scuole perchè ritiene pericoloso l'approccio a certe tematiche gestito dall'Unar e dalle associazioni LGBT. L'educazione dei nostri figli per noi dev'essere totalmente demandata alle famiglie che devono tornare a giocare un ruolo centrale nella formazione culturale dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.

Spiegano che loro si oppongono alle droghe leggere in quelle semplificazioni che porteranno innumerevoli adolescenti a scegliere per droghe pesanti, scrivono:

In ultimo ma non per ultimo, il Popolo della Famiglia è contrario alla liberalizzazione/legalizzazione di ogni forma di droga definita "leggera". Per noi tutte le droghe sono pericolose e per questo pesanti e non esistono droghe più leggere di altre. La droga, ogni droga, fa male, crea gravi danni al cervello, crea dipendenza e rende il soggetto alienato e assente a se stesso e per questo pericoloso, soprattutto se alla guida o al lavoro, soprattutto se assume droghe mentre svolge lavori di responsabilità ed è sotto gli effetti degli stupefacenti. Per noi la droga, ogni droga, deve essere proibita e devono essere severamente puniti coloro che la smerciano e coloro che ne fanno uso.

Insomma, ad ogni punto ribadiscono che loro esigono l'arresto e la punizione di chi ha opinioni contrarie alle loro. Passano così a ribadire il loro sostenere che i figli si pagano e che si debba pagare l'affitto dell'utero delle donne, ma solo se si tratta di donne italiane dato che le famiglie dei migranti vengono evidentemente ritenute meno meritevoli:

E dopo aver approvato nel primo Consiglio dei Ministri la nostra proposta di istituzione del Reddito di Maternità - 1000 euro al mese per tutte le mamme italiane che mettono al mondo figli fino al compimento del 18esimo anno di età, con conservazione del posto di lavoro per chi lavora e contribuzione figurativa e con versamento di contribuzione da lavoro dipendente per tutte quelle mamme che al momento della nascita dei figli un lavoro non ce l'hanno, perchè per noi fare la mamma è un lavoro, anzi, è il lavoro più bello del mondo - passeremo agli altri provvedimenti che si possono consultare nel dettaglio sul sito del nostro Movimento politico.

Il loro sostenere che un datore di lavoro dovrebbe garantire il mantenimento di un posto di lavoro per 18 anni pare follia, ma evidentemente loro non vanno oltre agli slogan e non si preoccupando ci come le loro pronte porterebbero i datori di lavoro a rifiutare l'assunzione delle donne.
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