Don Mirco Bianchi: «Noi, maggioranza, discriminati dai moduli che non specificano il sesso dei genitori»


Don Mirco Bianchi, ossia il parroco sovranista di Gatteo Mare e Villa Marina, si dice «discriminato» dalla possibile reintroduzione della dicitura «genitori o chi ne fa le veci» sui documenti di richiesta della carta d'identità elettronica per i minori. Dice infatti che lui vorrebbe sia esplicitato quale dei suoi genitori ha un pene perché altrimenti non si sentirebbe parte del branco. Poi, pazienza se quando lui era minorenne c'era scritto «genitori o chi ne fa le veci» su tutti i documenti, ora quella dicitura non gli va più bene perché c'è il rischio che dei bambini a lui sgraditi rischino di non essere discriminati.
Inventandosi che ci sarebbe chi «non riconosce padre e madre», inizia a raccontare che le minoranze vorrebbero «imporre una dittatura» alla maggioranza. Ma anche qui sembra una posizione ipocrita, dato che il prelato sovranista ama lamentarsi quando i cristiani vengono discriminati laddove sono loro la minoranza...


Se non si comprende cosa c'entra il suo dirsi «figlio» con i moduli che Salvini aveva predisposto al solo fine di escludere qualunque famiglia non risultasse conforme al volere di Gandolfini, surreale è come la sua visione della famiglia paia incentrarsi unicamente sull'atto sessuale. Inoltre pare molto violento il suo pretendere una dittatura incentrata sua esperienza personale attraverso quella sua propensione a dire che bisognerebbe fare quello che vuole lui solamente perché lui si sente parte della maggioranza. Davvero ritiene che bambino che viene cresciuto da dei tutori dovrebbe essere umiliato dallo stato solo perché a lui non serviva una definizione più inclusiva?

Da copione, tra i commenti assistiamo al solito odio sovranista di chi parla populisticamente di temi che non hanno capito. Ed ovviamente c'è chi tira in ballo anche il solito Satana:



Poi cambia argomento. Nonostante i cittadini che hanno effettuato il tampone siano tenuti a porsi in isolamento precauzionale volontario sino alla notifica dell’esito, lui si lancia nel chiedere «opinioni» riguardo alla possibilità di rispettare la legge o fregarsene:


Ne dovremmo dedurre che la legalità sia una "opinione" e che il rispetto sia "dittatura"? E se la Madonna è stata resa gravida dallo Spirito santo, don Mirco chiederà che a Giuseppe non sia permesso firmare i moduli perché non è il padre ma è solo chi ne fa le veci?

Ovviamente arriva anche la solita Maria Rachele Ruiu, anche lei pronta a sbraitare che esige sia specificato nei moduli di richiesta dei documenti dei figli che lei è quella con la vagina:


Difficile è comprendere su quali basi sostenga che lei non sarebbe più madre se su un un modulo di richiesta per la CIE per i minori scriveranno “genitori o tutori”...
1 commento