Lo squallore. Adinolfi sostiene che la Giornata della Memoria sia un «gioco di ruolo»


C'è da rimanere basiti davanti ad un Mario Adinolfi che dalla sua pagina Facebook definisce «gioco di ruolo» la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime dell'Olocausto, sostenendo che i suoi uomini debbano stare «attenti a dove ci collochiamo nel gioco» nel tentativo di mettere a frutto quei 16 milioni di morti per il loro profitto.
Spiegato il timore che un qualche neonazista possa essere offesi da una condanna dei fatti o che qualcuno possa paragonare quelle vittime a quei migranti che vengono detenuti alle porte dell'Europa perché i sedicenti "cristiani" non li vogliono, il fondamentalista suggerisce di tacere. Nella fattispecie, se ne esce con una supercazzola volta a sostenere che «attorno alla Shoah mi piacerebbe un enorme e dunque adeguato silenzio consapevole».
Insomma, pare che il parlare dei crimini commessi per spiegare ai giocabili i rischi dell'odio e dell'intolleranza lo infastidisca. E chissà che ad infastidirlo non sia il facile paragone tra quelle persecuzioni e il suo proporre l'eterosessualità come un nuovo arianesimo che dovrebbe garantire privilegi economici e giuridici alla supremazia eterosessuale mentre gli adolescenti gay vengono condannati a subire bullismo omofobico perché lui dice che i reati dettati dall'orientamento sessuale delle proprie vittime sarebbero "libertà di espressione".

Inquietante è anche come il fondamentalista assolve chi collaborò con il regime, anche se poi dice che i suoi proseliti devono essere pronti a morire pur di impedire che una donna possa esercitare il suo diritto di scelta. Ed è così che scrive:

E allora mi rassegno alla riproposizione de La Vita è Bella con Auschwitz liberata dal carro armato americano, alla retorica attualizzata e dunque sbagliata di Beppe Sala su Anna Frank, ai rituali di una giornata che dovrebbe essere di silenzio e di lutto. E non per la Shoah, no, ma per quello di cui ognuno di noi sarebbe capace in analoghe circostanze. Perché con ogni probabilità, avessimo avuto la notizia del rastrellamento degli ebrei di Roma, ognuno di noi si sarebbe comportato come si comportarono i romani di allora.

Peccato che non tutti si adeguarono a quella rassegnazione e quel menefreghismo che Adinolfi sembra dare per scontato. Ci furono i partigiani e ci fu chi non avrebbe esitato un solo secondo nel cercare id mettere a frutto quell'odio per fondare un partito chiamato "Popolo della famiglia ariana - no ebrei nelle scuole". I due atteggiamenti non furono certo la stessa cosa, checché lui ne dica.
Inoltre pare molto grave il suo sostenere la Giornata della memoria si un gioco «gioco di ruolo» perché si rischia di offendere chi plaude allo sterminio nazista o chi simpatizzava con i nazisti, soprattutto in un'epoca in cui le destre populiste hanno riportato in auge l'antisemitismo e in Senato c'è addirittura chi augura la morta ad una sopravvissuta alla Shoa.
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