Il partito di Adinolfi sostiene che non importa ciò che dicono: i malati devono voler subire il loro volere


Quando non è impegnato a molestare le famiglie altrui, l'adinolfiniano si batte perché la volontà dei malati sia calpestata nel nome dell'ideologia liberticida e suprematista promosso dal loro partitini. A farne le spese è un malato di Sla, finito alla gogna sulla sua paginetta di propaganda per il suo chiedere che le sue volontà siano rispettate:


La teoria di Marconi è che i malati non capiscano niente e che bisognerebbe dirgli che la loro volontà deve essere quella di subire il volere di Adinolfi. Scrive infatti:

L'eutanasia si gioca tutta qui, far sentire i disabili un peso, un disturbo per sé stessi e gli altri, di non modo da non doversi nemmeno incomodare a costringerli a levarsi di mezzo. Altrimenti non lo chiederebbero, mai. A questo serviva DJ Fabo, per nascondere la nostra istigazione al suicidio nei confronti di malati cronici nella sua emulazione. Non si nascondono più: vedono che stanno affogando e chiedono aiuto; e gli spingono la testa sottacqua.
No, Pasquale. La tua volontà non è quella che ti rovesciamo addosso, il valore della tua vita è inestimabile. Tu non sei una voce di spesa nel bilancio sanitario della tua Regione, non sei l'avanzo di una carenza strutturale per le cure domiciliari. Tu meriti di essere aiutato a vivere. La tua sofferenza non è il pretesto per un genocidio.

Insomma, i malati non capirebbero nulla nel voler porre fine alla loro agonia. Si inventano così che la colpa sarebbe delle regioni e che la sofferenza dei malati sia una questione di soldi. Arrivano persino a giurare che il rispetto del volere dei malati sia "un genocidio".
Ed ovviamente i suoi seguaci chiariscono che un adonolfiniano non avrà mai rispetto per la vita altrui dato che loro si divertono a giudicare e condannate chiunque non subisca il loro volere:



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