Mario Draghi parla per un'ora, cita pure Papa Francesco ma tace sul contrasto all'omofobia


Se è per compiacere il fondamentalismo leghista e i vescovi che Matteo Renzi ha sottratto le tutele dell'articolo 29 alle famiglie composte da persone dello stesso sesso, è probabilmente per compiacere l'omofobia si Salvini che Mario Draghi ha ritenuto di non dover citare la legge contro l'omofobia durante il suo primo discorso da nuovo presidente del Consiglio. Eppure ne avrebbe avuto l'occasione, dato che ha parlato per quasi un'ora e ha trovato il tempo per citare pure Papa Francesco.
Pare dunque che Matteo Renzi abbia attentato ai diritti della comunità gay una seconda volta, facendo cadere un governo guidato da un Giuseppe Conte che non aveva remore nel sottolineare l'urgenza di una legge contro l'odio omotrasfobico in discussione da oltre trent'anni e già approvata in quasi tutti i Paesi civili.
Tutto questo accade mentre dei giudici umbri hanno incredibilmente assolto il senatore leghista Simone Pillon dopo quei suoi congressi in cui si divertiva a dire ai presenti che i gay sarebbero «adescatori di minorenni» che «istigano all'omosessualità».
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