Omofobia. Condannato l'ex-forzanovista Ottaviani per il finto funerale di Cesena


«Avevano affisso manifesti funebri coi nomi dei primi due uomini che si univano civilmente a Cesena, Manuel e Marco. Ora Mirco Ottaviani, l'ex capo di Forza Nuova Romagna (radiato per indegnità dall'associazione neofascista), è stato condannato per diffamazione aggravata dal Tribunale di Forlì al pagamento di 1000 euro di multa». È quanto comunica Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini, il qual prosegue:

Il processo è avvenuto in seguito all'esposto promosso da Arcigay Rimini contro i manifesti e il finto funerale davanti al comune di Cesena. Ottaviani è stato anche condannato al pagamento di 1500 euro di danni alla parte civile Arcigay Rimini e al pagamento delle spese legali all'avvocato Christian Guidi del foro di Rimini che per conto di Arcigay Rimini ha curato la costituzione di parte civile. Questi soldi saranno usati per campagne di sensibilizzazione e per finanziare il prossimo Summer Pride.
La giudice dott.ssa Castellano ha ritenuto di non accogliere la costituzione di parte civile del Comune di Cesena curata dall'avv. Benedetto Ghezzi. È nostro desiderio ringraziare il Comune e il suo avvocato per essersi esposti e aver sostenuto la battaglia legale per avere giustizia di questi comportamenti infami.
I fatti per cui ci sono state queste condanne sono osceni: prendere di mira con manifesti funebri e finti funerali le coppie vanno a fare l'unione civile. Basta provare a immedesimarsi per comprendere quanta miseria umana ci vuole per prendersela con dei ragazzi innocenti per ragioni ideologiche.
In mancanza della legge Zan, una legge ben precisa che condanni gli atti omofobici come questi, anche i tribunali hanno le mani legate e non possono fare piena giustizia di questi comportamenti vergognosi e incivili. Comunque questa condanna dice chiaramente che questi atti discriminatori non sono compatibili col vivere civile e questo è un precedente importante che speriamo faccia desistere altri da mettere in pratica questi atti discriminatori.
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