Giulio Mignani: «Se non posso benedire coppie gay, allora non benedico neppure ramoscelli d’olivo»

«Se non posso benedire le coppie formate da persone dello stesso sesso, allora non benedico neppure palme e ramoscelli d’olivo». È quanto don Giulio Mignani ha dichiarato dal pulpito durante la messa della Domenica delle Palme.
Criticando durante la decisione vaticana di impedire ogni benedizione dell'amore, il sacerdote ha rivendicato la sua «forma di protesta attraverso la quale manifestare il mio ritenere assurdo tale divieto ribadito dalla Congregazione per la dottrina della fede. Nella chiesa si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali. Ma, ancora più grave, è il fatto che si continui a chiamare “peccato” questo loro amore. A rimetterci non sono certo le persone omosessuali, le quali possono tranquillamente fare a meno della benedizione della Chiesa, perché intanto c’è Dio a benedirle. A rimetterci è piuttosto la Chiesa».
Don Giulio non è nuovo a posizioni cristiane che non piacciono ai populisti. Quando quattro anni orsono si espresse favore delle famiglie arcobaleno, con Fratelli d’Italia che ne chiese la scomunica. Si, pare una barzelletta, ma quella Giorgia meloni che vuole navi da guerra contro i naufraghi e che va in giro a dire che i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione" è la stessa che chiede la scomunica di chi è cristiano e interferisce con la sua politica.