La strage di galline scucita ilarità nel partito di Adinolfi, divertito da animali morti schiacciati e bruciati vivi


«Un carro armato dell'Esercito, impegnato in un'esercitazione di tiro in un poligono sul torrente Cellina, ha sbagliato mira e ha centrato un allevamento di galline di Vivaro. Numerosi animali sono morti nello scoppio e nel crollo di una parte del manufatto che li ospitava».
È questa la notizia che ha fatto morire dal ridere Sara Reho, esponente del partito suprematista di Mario Adinolfi. Evidentemente la fa divertire un mondo pensare ad animali che sono morti tra atroci sofferenze, conformemente a quella loro ideologia dello scarto che li porta a disprezzare la vita e le famiglie:


Nel post precedente, la Reho elogiava Adinolfi per il suo sostenere che i malati terminali debbano essere costretti a soffrire inutilmente in virtù di come lui esiga un totale divieto all’eutanasia e al loro diritto di scelta, asserendo che i malati devono subire le sue decisioni sul loro corpo. Ed è difficile non trovare un nesso tra l'apatia della signorina Reho nei confronti animali uccisi in maniera disumana e il suo sostenere che anche gli esseri umani debbano essere fatti soffrire per il loro sadico piacere.
Evidentemente si inizia ridendo davanti a degli animali trucidati e si finisce col risultare incapaci di mettersi dei panni di chi soffre e viene strumentalizzato dalle loro campagne disumane basate sul più becero bigottismo. Ad esempio, è in un messaggio retweettato dal signor Adinolfi, un suo seguace diceva che bisogna impedire la libertà di scelta altrui perché lui teorizzava che l'eutanasia faccia finire all'inferno, dove probabilmente pensano ci sia anche Gesù dato che sulla croce invocò la morte e chiese a Dio di ucciderlo.
5 commenti