Zaira Bartucca fomenta nuovi allarmismi sulla base di illazioni non comprovate


Nel silenzio assordante dell'Ordine dei Giornalisti, sembra che Zaira Bartucca voglia toglierci persino il diritto di poter morire o ammalarci in santa pace. Sono ormai settimana che la "giornalista" si getta sui cadaveri di chi si è vaccinato nella speranza che quei corpi ancora caldi possano essere messi a frutto per promuovere paure e isterie che possano sabotare il contrasto alla pandemia.
A fronte di un 10% di popolazione già vaccinato e di strade che però non sono piene di cadaveri così come dovrebbero essere se prendessimo per buona le sue tesi allarmiste contro i vaccini, è sul suo sito di propaganda populista che se ne esce con questa roba qui:


Nel suo articolo, la signora Bertuccia tenta di spaventare i lettori dicendo che la comunità sarebbe «tesa e preoccupata» perché tale Katia Di Iorgi sarebbe «stata sottoposta al vaccino AstraZeneca». Da notare è come la Bartucca dica che la donna non si sarebbe si sarebbe sottoposta ai vaccini, ma sarebbe «stata sottoposta» pur di cavalcare quel suo sostenere che i vaccini sarebbero un'imposizione. Poi, cercando di fomentare quanta più paura le fosse possibile proponendo i dettagli più raccapriccianti della vicenda, incalza:

La donna – che fino a quel momento aveva goduto di ottima salute, nessuna patologia pregressa – subito dopo l’inoculazione ha iniziato ad avvertire dei malori, fino al ricovero presso il reparto di Neurologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Un vero e proprio calvario quello della docente: sveglia e cosciente ma tetraplegica, cioè con tutti e quattro gli arti completamente paralizzati. Un’incubo a cui i medici hanno dato un nome: si tratterebbe di encefalomeningomielite batterica.

Quindi è tutta colpa dei vaccini? Ovviamente la Bartucca non lo sa, dato che tutta la vicenda pare basarsi sulle sue illazioni. Dice infatti che «per il momento non è stato aperto nessun fascicolo», dando per scontato che lei esige indagini su tutti i vaccinati indipendentemente dalle evidenza mediche. E dice anche che i medici sarebbero «tesi e nervosi» quando lei li ha importunati:

Abbottonatissima quest’ultima, teso e nervoso il personale del reparto di Neurologia dello Jazzolino, che abbiamo contattato questa mattina. Dall’Asp il referente sanitario Michelangelo Miceli fa sapere di non essere a conoscenza della vicenda che in realtà sta scuotendo tutta la comunità locale e di “non rilasciare interviste su questioni che riguardano la salute”. Dal reparto di Neurologia del nosocomio vibonese, il rifiuto completo a rispondere a qualunque tipo di domanda.

Insomma, che cattivoni questi medici che non forniscono dati personali e diagnosi mediche alla prima tizia che li chiama cercando di strumentalizzar ei cadaveri. E riguardo a «tutta la comunità locale» che non parlerebbe d'altro, curioso è come lei sia stata l'unica a parlarne e a creare accostamenti con AstraZeneca:


Se qualcuno verrà convinto dalla Bartucca a non vaccinarsi e se questa persona morirà, la signora verrà ritenuta responsabile delle conseguenze della sua retorica? E smentirà la notizia se le sue illazioni si riveleranno infondate o l'importante è creare panico e la verità non interessa a nessuno?

Il bello è osservare poi come tutto cambi quando sono loro a sperimentare i fatti:



Update 30/3: Tra i soliti insulti ed offese, è attraverso il suo canale Telegram che la signora Bartucca conferma il suo parlare di «danni da vaccino» senza avere alcuna prova delle sue illazioni:


Interessante è anche il suo parlare di «familiari dei danneggiati» dai vqaccini nonostante nel suo articolo intitolato "Esclusiva. Donna paralizzata dopo il vaccino, parla il fratello" sia stato il fratello della donna a riconfermarle che non si conoscono le cause di quanto accaduto alla donna:


Per decenza, soprassederemo alle sue accuse di «irresponsabilità» che ci vengono lanciate da una signora che per un intero anno ha invitato i suoi lettori a non indossare le mascherine, a non rispettare la quarantena e a fregarsene delle disposizioni sanitarie.
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