Arcilebica plaude al consigliere leghista per cui «Gayburg dimostra di essere più razzista del KKK»


Sergio Manuel Binelli, consigliere comunale del Comune di Comano Terme, eletto con la Lega giovani Trentino, si dice «preoccupato» che esista ancora la libertà di poter reprimere giudizi a lui sgraditi.
In quella ipocrisia che vede i miliziani anti-gay impegnati nel ripetere che insultare i gay sarebbe una loro "libertà di espressione", il signor Binetti definisce «offesa» un semplice giudizio sulla richiesta avanzata da Arcilesbica per una sistematica esclusione delle persone trans dalle tutele giuridiche. Ed immancabilmente si mette a giocare su quella loro semplificazione che li vede sostenere che un'organizzazione che si dice "lgbt" non dovrebbe poter essere considerata transfobica anche mentre chiede che le persone trans non siano riconosciute:



La situazione degenera ulteriormente tra i commenti, con i suoi (pochi) amichetti che definiscono «ideologia» il contrasto all'odio. Dicono sarebbe «razzismo» ogni opinione volta a difendere il diritto di chiunque ad essere tutelato anche se non si è simpatici alle signorine di Arcilebica. Raccontano inoltre sarebbe «contraddittorio» difendere tutte le vittime e non solo alcune.
Il peggio arriva quando dichiara sotto la sua responsabilità penale che Gayburg «dimostra» di essere «più razzisti del KKK». Ed Arcilebica ha pure espresso il suo apprezzamento a quella roba lì:



Quindi non si può più esprimere un giudizio critico sull'atteggiamento di chi chiede tutele per sé stesse solo dopo essersi assicurato che altre persone ne siano escluse? Siamo in dittatura?

A rendere la Vincenza ancor più tragicomica è come a lanciare accuse di «razzismo» sia un amico del tizio accusato di sequestro di persona, il quale si diverte a offendere e insultare chi crede ai diritti e non fa propaganda sulla pelle dei più deboli:



Complementoni ad Arcilebica per il loro voler essere dalla parte di Lega e CasaPound, contro i diritti delle vittime di violenza, contro i diritti dei bambini e contro chi salva vite umane al posto di lavorare per garantire che i bambini siano lasciati morire nel Mediterraneo o spediti in un qualche centro di detenzione libico.

A quel punto, arriva la solita intervista in cui Binelli dice di essere contrario all'estensione delle aggravanti previste dalla Legge Reale Mancino anche alle vittime di odio omofobico e transofobico perché lui dice di "sostenere la famiglia e lottare contro l’ideologia gender":

“Ormai anche in Italia – dichiara Binelli- c’è un clima aggressivo nei confronti di chi sostiene la famiglia e lotta contro l’ideologia gender. Evidentemente qualcuno non ha trovato niente di meglio da fare che spulciare la mia pagina Facebook offendendomi ed attribuendo alla mia persona frasi da me mai pronunciate o scritte, questo dopo che mi ero semplicemente limitato a riportare un articolo che se avessi scritto io sarebbe scoppiato un pandemonio”.

Ci spiace per Binelli, ma il riferimento era al suo commento, non al suo aver "riportato un articolo". E subito inizi zia a dire che lui non vuole si possano esprimere opinioni critiche:

“Solitamente cerco di mantenere vivo il mio senso dell’umorismo, ma adesso si è superato il limite e non ho intenzione di accettare che vengano propagandate delle falsità sulla mia persona specialmente se coinvolgono anche il gruppo consiliare a cui fieramente appartengo o la LEGA Giovani del Trentino di cui sono responsabile provinciale per la comunicazione (oggi, su Google, questi articoli vengono sia direttamente correlati alla figura di Binelli che indirettamente a quella del consiglio comunale ndr)”.
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