Il partito di Adinolfi: «I gay ci temono perché siamo forti»


I reati d'odio omofobico sarebbero una «tradizione cristiana» e bisognerebbe essere disposti a finire in galera per difendere chi picchia qualcuno sulla base del suo orientamento sessuale. È quanto pare sostenere il partito di Mario Adinolfi nei commenti pubblicati dai loro seguaci a margine del solito videoproclamo del loro leader.
In quella loro abitudine ad incitarsi a vicenda, si inventano poi che il mondo civile sostenga il ddl Zan perché minacciato da una fantomatica «lobby gay» mentre la loro Sara Reho arriva a sostenere persino che «i pro LGBT dicono che il ddl Zan sia contro la misoginia, ma in realtà metterà in galera anche le donne che si dicono contro la gpa e l'ideologia gender».
Ovviamente è falso, dato che gli omofobi potranno continuare a fare gli omofobi e nella legge non c'è alcun riferimento alla GpA. E sinceramente non si capisce perché mai sarebbe "misoginia" punire chi delinque, sempre che la signorina Reho non voglia sostenere che l'arresto di una donna colpevole di omicidio sarebbe da maschilisti...

Oltre a chi accusa i gay di essere stupratori o satanisti, c'è chi vuole che Adinolfi arresti i genitori gay o chi si lamenta dei preti che contestano il loro essere divorziati al posto di promuovere omofobia. Ma a firmare il capolavoro è sempre la signora Reho, la quale sostiene che i gay vorrebbero punire chi delinque contro di loro perché "temerebbero" un partito votato da un irrisorio 0,6% di elettori:


















Il bello è che basterebbe leggere questi messaggi per capire perché serva una legge contro l'omofobia. Non pare infatti normale che degli omofobi si divertano a dire che i gay sarebbero «satanisti» solo perché non hanno molteplici mogli o non chiedono la sottomissione delle donne come loro.
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