Le priorità del leghista Simone Pillon? Garantire il vitalizio al condannato Formigoni


Il senatore Simone Pillon ama ripetere come un mantra che la tutela delle vittime di odio non è una priorità perché ci sarebbero altre urgenze. Ed infatti la sua priorità è stata quella di garantire che il leghista Roberto Formigoni potesse incassare il vitalizio da parlamentare nonostante la condanna per corruzione e associazione a delinquere che sta comodamente scontando ai domiciliari.
Lo ha stabilito, votando all’unanimità, la commissione Contenziosa del Senato accogliendo il ricorso presentato contro la sospensione dall’ex presidente della Regione Lombardia. Ed indovinate chi ha deciso di sancire che chi delinque fa bene e va premiato? Eccoli:



Riguardo alla scheda, va precisato che Alessandra Riccardi è stata eletta dal M5S ma è poi passata alla Lega.

Il vicepresidente del Senato, Paola Taverna, parla di: «Una vergogna inaudita. Gli italiani che ogni giorno lavorano e cercano di arrivare a fine mese ringraziano di cuore Caliendo, Pillon e Riccardi he hanno detto sì alla pensione-vitalizio per il condannato Formigoni». L’ex viceministro Stefano Buffagni aggiunge: «Che schifo».
Ma Lega e Forza Italia precisano che non avrebbe senso negare denaro pubblico ai condannati se i reati commessi non sono di matrice mafiosa o terroristica. Ed ora anche tutti i condannati a cui è stata sospesa la pensione meditano di fare ricorso, con i leghisti che magari dovranno pure regalargli anni di arretrati pur di sancire che con Salvini chi sbaglia non paga.
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