L'Ordine dei giornalisti tace davanti ad iscritti che definiscono «falsa cura» i vaccini e «debole virus influenzale» il Covid-19?


L'articolo 6 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista sancisce che l'iscritto «diffonde notizie sanitarie e scientifiche solo se verificate con fonti qualificate sia di carattere nazionale che internazionale nonché con enti di ricerca italiani e internazionali provvedendo a evidenziare eventuali notizie rivelatesi non veritiere».
Poiché la signora Zaira Bartucca sostiene di essere una «giornalista» che dice essere iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio con tessera numero 152071, dovremmo pensare che si tratti in un dato di fatto il suo sostenere che i vaccini siano «una falsa cura», che il Covid-19 sia un «debole virus influenzale» e che le persone che lei ha sbattuto sul suo canale Telegram sarebbero morte per la vaccinazione nonostante non esista alcuna prova scientifica di quella illazione:


Il testo originale risulta preso dal profilo di tale Cesare Sacchetti, il quale dice di essere un giornalista che ha lavorato per Libero. Con il suo blog sostiene di fare «libera informazione contro la censura dei media di regime», venendo rilanciato a nome di un sito che si definisce di "informazione" e che in home page racconta che i vaccini sarebbero «un crimine contro l'umanità» perché un tale avrebbe sporto denuncia. Poi pazienza se chiunque può denunciare chiunque voglia per qualunque cosa, dato che l'archiviazione è probabile, loro cercano di fare notizia spacciando una presunta denuncia come se fosse una "prova" della tesi sostenuta.
E comunque sia, un Cesare Sacchetti che il RollingStone definisce «il re dei complottisti italiani» non pare rientrare nella definizione di «fonti qualificate» per la verifica di notizie sanitarie.

Ma all'Ordine dei giornalisti e all'Agcom non hanno nulla da dire?
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