Lucio Malan e Provita Onlus aizzano i loro seguaci all'odio accostando i gay alla pedofilia


Non è la prima volta che Toni Brandi tenta di sostenere che i gay sarebbero dei pedofili. Lo fece, ad esempio, nel corso di un'intervista a La Zanzara nel 2017.
Pare facile ipotizzare che l'esponente forzanovista debba essersi eccitato come una scolaretta davanti alla patetica fake-news creata da un sito di peso femministe che era stato rilanciato ieri dal senatore Lucio Malan. In quelle pagine, erano pubblicate alcune frasette decontestualizzate che molto probabilmente si riferivano ai documenti con cui l'Ilga sostenne la causa intentata contro l'Austria nel 2003, portando la Corte Europea dei Diritti Umani a condannare le leggi austriache che innalzavano l'età del consenso se il rapporto era tra due persone dello stesso sesso. Se chiedere che l'età del consenso per i rapporti tra persone dello stesso sesso fosse abbassato all'età prevista per i rapporti tra persone di sesso opposto non significa certo "chiedere di abbassare l'età del consenso dei minori", è dalle pagine di Provita Onlus che il solito Giuliano Guzzo titola:



Nel suo articoletto, è senza presentare alcuna "fonte" riguardo alle sue accuse che il signor Guzzo scrive con inumana violenza:

I «diritti civili» sono una sorta di pozzo di San Patrizio: non se ne vede mai il fondo, in questo caso purtroppo. Più un ordinamento ingloba e riconosce «diritti civili», infatti, più ne saltano fuori o ne vengono rivendicati di nuovi, talora anche decisamente discutibili. Prova ne sia un nuovo, sinistro documento di ILGA, la più grande rete globale Lgbt, che, ad un quarto di secolo dalla Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino – che introdusse i principi di empowerment e mainstreaming, affermando come valore universale il principio delle pari opportunità tra i generi e della non discriminazione delle donne -, ne chiede un aggiornamento tutto particolare.
ILGA, infatti, avanza una richiesta che nessuno, specie ultimamente, aveva mai considerato alla stregua d’una necessità: quella di abbassare l’età del consenso sessuale per le-i minori. Più precisamente, la richiesta è di «eliminare tutte le leggi che puniscono o criminalizzano le relazioni omosessuali, l’affermazione di genere […] o che limitano l’esercizio dell’autonomia del corpo, incluse le leggi che limitano il consenso legale degli adolescenti». Che dire: davvero una richiesta astuta dal momento che è mescolata insieme ad altre, così da apparire meno impattante. Eppure, al tempo stesso, quell’«incluse le leggi che limitano il consenso legale degli adolescenti» lascia ben poco spazio ad interpretazioni.

Se il suo voler negare interpretazioni appare come un vile stratagemma per far pensare ai pregiudizi che la loro organizzazione si premura di diffondere a danno di interi gruppi sociali, il fondamentalista si mette a citare quella solita Marina Terragni che è stata citata da Malan, sottolineando le allusioni alla pedofilia che tanto eccitano la propaganda nazifascista:

«Questa richiesta può piacere ai predatori sessuali, non alle femministe», ha commentato il proposito la scrittrice femminista Marina Terragni, con parole dure ma difficili da non sottoscrivere. Un tempo, a ben vedere, c’era chi ipotizzava che l’approdo finalmente di certe rivendicazioni sarebbe stata la pederastia: ma veniva liquidato come un allucinato in preda ad ossessioni senza fondamento. Non siamo ancora a simili scenari, anche se la richiesta di abbassare l’età del consenso sessuale per le-i minori non si allontana di moltissimo, realizzando quelle che un tempo passavano per semplici provocazioni.

Sempre tentando di sostenere che i gay sarebbero dei pedofili, Guzzo aggiunge pure:

Quando lo scrittore Aldo Busi, dichiaratamente omosessuale, nel corso di una puntata del Maurizio Costanzo Show – si era nel 1996 - disse che non vedeva «nulla di scandaloso se un ragazzino di 13 anni viene masturbato da una persona adulta», suscitò infatti scandalo. In molti, del resto, credevano che quella fosse una esagerazione, più che un pensiero serio. Eppure le richieste odierne di ILGA fanno passare quelle – e molte altre – come parole profetiche su quello che sarebbe accaduto un giorno, molti anni dopo. Ebbene, quel giorno pare proprio arrivato e a noi, ora, spetta la possibilità di continuare ad esercitare uno spirito critico – ancorato ai valori non negoziabili, primo tra tutti l’interesse dei bambini – oppure di assecondare passivamente la giostra dei «nuovi diritti». Che, per quanto sia colorata, ha sembianze sempre meno rassicuranti...

A quel punto, il senatore Malan cita Provita come fonte della notizia scritta citando lui, in quel loro darsi ragione a vicenda per rendere "vere" le loro macchinazioni diffamatorie. Ed è decontestualizzando le parole di Mario mieli come abitudine delle destre che malan scimmiotta Silvana De mari nell'accusare i soci del Mario Mieli di Roma di essere dei pedofili che lui sostiene potranno violentare i bambini grazie al ddl Zan:



Insomma, sempre le solite balle e sempre con finalità di concitamento all'odio. Poi però, i veri pedofili vengono invitati ai loro congressi e siedono nelle file delle autorità a spellarsi le mani quando Adinolfi parla di bambini...
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