Monsignor Viganò eccitato i fascisti: «La pandemia è inventata, i medici sono assassini»


CasaPond e il consigliere fascista Fabio Tuiach elogiano monsignor Viganò per il suo contributo al negazionismo. Sui social russi, il camerata triestino riassume il suo pensiero scrivendo:


Il Primato Nazionale preferisce diffondere il verbo del vaticanista Marco Tosatti, affermando:

Tra una bordata contro l’insediamento di Draghi a Palazzo Chigi e una lettera a Trump di denuncia degli orrori di mondialismo e deep state, l’ex nunzio apostolico ritorna con una missiva pubblicata qualche giorno fa su blog del vaticanista Marco Tosatti. In essa si scaglia contro chi, ipnotizzato «dall’indottrinamento mediatico, si ostina a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi».

In particolare, Viganò dice che non bisogna credere alla scienza se si può credere nella propaganda di Salvini e di Bolsonaro:

L’ex nunzio apostolico denuncia poi «la furiosa campagna contro l’efficacia delle cure già esistenti, dall’uso del plasma iperimmune ai farmaci che molti medici, anche in violazione delle norme sanitarie imposte in questi mesi, hanno ritenuto loro dovere somministrare, con successo, ai loro pazienti». Sicuramente riferendosi all’idrossiclorochina, il cui utilizzo contro il Covid è stato proibito e ostacolato in ogni modo, non essendo soggetta «a brevetti» e mostrando «immediata efficacia nella cura».
Nella sua impietosa analisi Viganò parla di «operazione criminale» pianificata «per anni, condotta con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, creare una massa di dipendenti ciechi, sordi e mutiı». Il giuramento di Ippocrate «è stato violato in nome del profitto delle case farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale».

Iniziano così le solite accise di satanismo, proponendo discorsi da Medioevo:

Il tutto con la «complicità dei media» a cui si aggiunge «la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa, giunta a cancellare i profili di eminenti scienziati e di affermati giornalisti, per il solo fatto di non obbedire ai diktat della narrazione Covid». Anche in questo caso «non stupisce scoprire i rapporti economici e di parentela sussistenti tra questi colossi multinazionali, divenuti con il tempo proprietari dell’informazione e arbitri di chi abbia diritto alla libertà di espressione e chi no».

Insomma, Viganò si propone come una cassa di risonanza per la propaganda fascista, incurante del numero di vittime che le sue parole rischiano di creare.
2 commenti