Pillon si contraddice. Ora dice che il ddl Zan non basta a legalizzare la GpA come sosteneva ieri


Letteralmente ossessionato dal ddl Zan al punto da non parlare d'altro da settimane, il senatore leghista Simone Pillon è finito con il contraddirsi. Infatti, se sino a ieri giurava sulla Padania che il ddl servisse a «sdoganare l'utero in affitto» nonostante norma non citasse neppure lontanamente la GpA, oggi ci racconta che per affrontare quel tema serva un'alta legge.
Il tema è una proposta di legge presentata da Marco Cappato in cui si chiede una regolamentazione di un fenomeno su cui Pillon vorrebeb lasciare un vuoto legislativo, ma Pillon ci regala le sue solite fantasiose teorie, peraltro dandosi ragione da solo mentre si smentisce.

Ed è così che il senatore leghista inizia a raccontare che picchiare i gay sarebbe "libertà di espressione" o che il contrasto al bullismo sarebbe "indottrinamento gender". Ribadisce che lui vorrebbe impedire la libertà di scelta delle donne, citando a casaccio alcuni slogan della propaganda neofascista. Il tutto per dire che il mondo direbbe solo bugie in quanto lui si ritiene il detentore della vertià:

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