Provita Onlus ha chiede un divieto ai vaccini


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha chiede un divieto ai vaccini, sostenendo implicitamente che loro vogliono che poliomielite e tetano possano tornare ad uccidere i vostri figli. Promossi dal solito vaticanista Marco Tosatti e dal solito camerata triestino Fabio Tuiach, è attraverso i canali di propaganda di Gloria.tv, Jacopo Coghe e Toni Brandi hanno deciso di stare dalla parte della morte pur si sostenere la propaganda neofascista finanziata dalla Russia. Lo hanno fatto cavalcando la solita bufala sui bimbi abortiti che tanto eccita quei camerati che i bambini li preferirebbero veder affogati nel Mediterraneo.

L'organizzazione forzanovista scrive:

Tutti i vaccini contro il Covid-19 attualmente in distribuzione nell’Unione Europea sono sviluppati, prodotti e/o testati con linee cellulari che provengono da un bambino abortito (40 o 50 anni fa) [...] A prescindere dalla questione sulla liceità, in determinate circostanze, della somministrazione e dell’uso di vaccini (anche anti-Covid-19) collegati a “materiale biologico” derivante da feti abortiti, è necessario condannare fermamente un sistema che sfrutta linee cellulari provenienti da feti abortiti nella ricerca, produzione o sperimentazione e che rischia – almeno nel lungo periodo – di incentivare ulteriori aborti o il ricorso a nuove cellule di feti abortiti.

Insomma, a detta loro gli aborti sarebbero "favoriti" perché non è stato gettato nel cassonetto il materiale biologico che forse fu usato cinquant'anni fa. Tutto questo per arrivare alle solite richieste bigotte vomitate con una superficialità imbarazzante:

  • È lamentabile che, per molti governi e organismi ufficiali, e persino per alcuni esponenti cattolici, la produzione e distribuzione di vaccini collegati (anche remotamente) con l’aborto non siano problematiche dal punto di vista morale, a prescindere dalla possibilità dell’uso degli stessi come extrema ratio in alcune circostanze.
  • È degna di rispetto e considerazione la ripugnanza spontanea provata da molti cittadini davanti all’idea di ricorrere a vaccini (o altri prodotti farmaceutici) collegati in qualche modo a cellule di bambini abortiti.
  • Difendiamo in linea di principio il diritto all’obiezione di coscienza contro vaccini (o altri prodotti) collegati a linee cellulari che provengono da bambini abortiti.
  • Chiediamo ai produttori di segnalare chiaramente l’uso di questo tipo di cellule, e al legislatore di obbligare i produttori e distributori a fornire informazioni pubblicamente accessibili in merito. Chiediamo al legislatore di incentivare l’uso di cellule di origine non problematica nelle pratiche biomediche e – in ultima analisi – di vietare l’uso e la sperimentazione su cellule provenienti da aborti procurati.
  • Sollecitiamo le case farmaceutiche e chi – in genere – si dedica alla sperimentazione e alla ricerca a trovare mezzi alternativi e a cessare lo sfruttamento di “materiale biologico” di origine illecita. Se tale sistema fosse destinato a persistere indisturbato – come sembra – i cittadini prolife potrebbero essere costretti a ricorrere a tutti i mezzi concretamente leciti finalizzati a mettere in crisi il sistema, inclusa un’obiezione di coscienza massiva e sistematica contro qualsiasi prodotto collegato a cellule provenienti da bambini abortiti.

Insomma, pretendono ciò che non si può fare dal punto di vista medico, quasi siano arrabbiato che la pandemia non abbia ucciso quanto nel Brasile del loro amato Bolsonaro. E come una Silvana De mari qualunque, starnazzano che loro non vogliono fare la loro parte e che loro vogliono poter andare in giro ad infettare gli altri.
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