Su Avvenire, don Facchini paragona il contrasto ai crimini d'odio al fascismo


La retorica integralista è estenuante, se non direttamente associabile ad una vera e propri violenza psicologica. Pima si lamentavano che il ddl Zan non includesse la definizione dei termini perché loro non sapevano cos'era l'omofobia, oggi dicono che l'aggiunta delle definizioni da loro richiesta sarebbe un motivo per lamentarsi che siano presenti.
È dalle pagine di Avvenire che don Fiorenzo Facchini, sacerdote e professore emerito nell’Università di Bologna, attacca il contrasto ai crimini d'odio affermando:

Mi permetto inoltre di richiamare l’attenzione sull’impronta ideologica che emerge chiaramente nel progetto.
Già l’idea di un glossario o spiegazione dei termini usati in una legge sembra piuttosto singolare, ma è così. L’art. 1 del progetto di legge, approvato dalla Camera dei deputati nel novembre scorso e ora all’esame (con altri) del Senato, spiega che cosa sia da intendersi con i termini: sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere. A parte questa singolarità, ciò che preoccupa di più è che si parla di identità di genere dandone una definizione ispirata alla ideologia del genere («identificazione percepita e manifestata in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso indipendentemente dall’avere concluso un percorso di transizione»).
Ma una legge dello Stato può assumere una posizione chiaramente ideologica, discussa e contestata da non pochi psicologi, sociologi, pedagogisti? Una posizione che fa parte di un dibattito culturale in corso? In un passato non lontano il fascismo ha fatto proprie con disposizioni di legge posizioni ideologiche ispirate al razzismo.

Quindi, in relazione ai crimini d'odio, dice che chi delinque sulla base dell'identità di genere non debba rischiare aggravanti perché lui non la accetta e forse pensa che picchiare una donna trans non operata sia cosa buona e giusta? Davvero vuole fare distinguo sulle vittime per decidere che quelle a lui sgradite debbano essere maggiormente esposte a reati d'odio? Ed è proprio certo di vedere "fascismo" nel contrasto ai crimini d'odio?

Inizia così a dire che a lui non sta bene che una persona possa vivere in santa pace la sua vita:

Ma questo viene oggi stigmatizzato. Qualcosa di analogo mi pare stia avvenendo per quanto si riferisce alla identità di genere lasciata alla soggettività, una posizione che è chiaramente di tipo ideologico. In ogni caso, mi chiedo anche come possa accordarsi l’ideologia del “gender” (da cui anche papa Francesco ha messo in guardia più volte) con i princìpi della nostra Costituzione circa la persona e la famiglia. È vero che vi sono anche state alcune sentenze che manifestano qualche “fluidità” nella concezione del genere, ma esse non hanno carattere legislativo e se dovessero ispirare nuove norme, ciò non toglierebbe il loro carattere ideologico.

Ovviamente non ci sarebbe alcuna "nuova norma" dato che il ddl Zan estenderebbe semplicemente della aggravanti. E nemmeno coi è chiaro dove lui veda un divieto alle libertà personali nella Costituzione. Ma questa è la falsa testimonianza che i vescovi offrono ai loro lettori a sostegno dei criminali che delinquono contro la vita e la dignità altrui.
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