Don Bianchi torna a schiumare contro il ddl Zan, inveendo anche contro divorzio, unioni civili e diritti delle donne

Qualcuno avrà iniziato a pensare al peggio, dato che erano più di ventiquattr'ore che don Mirco Bianchi non pubblicava messaggi contro il ddl Zan. Ma è in serata che il parroco sovranista di Gatteo a Mare è tornato a palesarsi.
Dice che lui non vuole che le donne possano godere della libertà di scelta, che chi si ama possa essere tutelato dallo stato, che una donna possa decidere di lasciare il marito o che i criminali che commettono reati d'odio possano essere puniti con delle aggravanti. Evidentemente a lui l'amore e la libertà non piacciono, dato che paragona i diritti civili a quel Medioevo in cui le donne non avevano diritti, gli uomini potevano picchiarle senza problemi e i gay venivano uccisi nel nome del Papa.
Dalla sua pagina di propaganda populista, scrive:

Poi, quaranta minuti dopo, ha pensato di tornare sui social per citare un versetto della genesi che molti predicatori omofobi amano usare contro i gay (evidentemente senza capire che i gay sono uomini e donne e che quindi non c'è attinenza). Fatto sta che scrive:

Ovviamente i suoi proseliti non hanno avuto dubbi sulla finalità di istigazione all'odio di quella citazione decontestualizzata, affrettandosi a fargli vedere che è nel suo nome che loro insultano e scrivono offese:
