Il partito di Adinolfi ha rotto con i suoi patetici tentativi di accomunare omosessualità e pedofilia


Se ricevessimo un euro per ogni volta in cui il partitino di Mario Adinolfi ha cercato di accomunare omosessualità e pedofilia, forse ora avremmo già coperto tutto debito pubblico. Inoltre pare un po' ipocrita il loro cercare di diffamare interi gruppi sociali e aizzare odio contro di loro quando i veri pedofili erano seduti tra le autorità a spellarsi le mani al comizio leghista di Adinolfi.
Il tema è il solito ddl Zan. con la sezione di Brescia del partitino di Mario Adinolfi che ha cercato di aizzare all'odio i loro seguaci scrivendo:



Si inizia con la solita immagine presa dal sito del Senato, opportunamente tagliuzzata non solo per nascondere che il testo si riferiva al ddl Scalfarotto (e non a quello Zan), ma soprattutto per nascondere come quello fosse un emendamento derisorio presentato da Carlo Giovanardi. Il senatore Giovanardi scriveva infatti:



Quindi, se volessero sostenere la loro tesi, non dovrebbero prendersela con il ddl Zan, dovrebbero quantomeno sostenere che sarebbero i partecipanti al Family Day con Adinolfi a voler sdoganare la pedofilia.

Come presunta "prova" della loro tesi, sitano un articolo del Butac dove paiono non aver capito nulla e su cui si inventano un inesistente collegamento con il ddl Zan. Se è vero che quell'articolo conteneva un errore di forma che è stato successivamente corretto, ci vuole molta malafede per far finta di non aver capito il lungo discorso che hanno fatto:



Il tema è chiaro anche da quelle righe. Il Butac osserva che, come previsto dalla legge italiana, a costituire reato è l'abuso, non la tendenza in sé.
Il tema che loro cercano di manipolare populisticamente è molto delicato (ed è quella che citano nella terza immagine, anche se non è stata scritta dal Butac). Gli esperti temono che uno stigma che colpevolizzi la pulsione e non il reato che potrebbe conseguirne possa portare i pedofili a non chiedere aiuto agli esperti, impedendo quelle terapie che potrebbero scongiurare la possibilità che la pulsione si trasformi in abuso.
Nei fatti, il partito di Adinofli sta sostenendo che sia più importante fare i finti moralisti che difendere i bambini, contribuendo allo stigma che porterà i pedofili a commettere abusi sui minori. Di contro, quelli che loro accusano di voler «modificare la percezione della pedofilia» sono impegnati nel tentativo di portare la discussione in ambito medico, sapendo che la somministrazione di farmaci potrà impedire che la pulsione possa trasformarsi in atto.
Da una parte c'è chi cerca voti agitando torce e forconi, dall'altra c'è chi vuole preservare i bambini dal rischio di violenze.
1 commento