Il senatore Marcucci (Pd) va dai vescovi ad elogiarli per la loro ingerenza contro il ddl Zan


È il quotidiano dei vescovi ad annunciare che il senatore Andrea Marcucci ad aver definito un «un saggio contributo al dialogo» l'inaccettabile ingerenza dei vescovi contro il ddl Zan. Il riferimento è al documento in cui i vescovi chiedono che la norma sia privata di qualsiasi forma di prevenzione ai crimini e che si sancisca che picchiare una donna trans debba essere ritenuto meno grave in virtù di come loro non vogliano accettare l'esistenza dell'identità di genere (al pari di come i loro avi non accettavano che la Terra potesse girare attorno al Sole).
Ai vescovi spiega anche che «Salvini ha dato anche l’ordine di scuderia di non andare in tv dove è ospite Alessandro Zan o un parlamentare favorevole alla legge» prima di chiede imprecisati «miglioramenti chirurgici» che porterebbero all'affossamento della norma dato che non esistono i tempi per un nuovo passaggio alla Camera (soprattutto quando al Senato la Lega chiede quattro mesi e mezzo di tempo per organizzare costosissime audizioni per ascoltare Platinette, il figlio di Roberto Fiore, i mormoni e gente che vuole "curare" i gay).

Duro è il commento di Fabrizio Marrazzo: «Troviamo preoccupante la dichiarazione di Marcucci (PD) che trova ragionevole la proposta dei Vescovi in merito alla legge contro l'omotransfobia. Ricordiamo già che l'attuale proposta della legge contro l'omotransfobia è stata azzoppata, infatti, con l'art.4 consente di chiamarci malati ed inferiori, e con l'art.7 viene di fatto proibito qualsiasi corso nelle scuole contro le discriminazioni verso le persone LGBT. Pertanto la legge andrebbe migliorata, invece la proposta dei Vescovi tende a limitare ulteriormente gli effetti della legge, che risulterebbe di scarso utilizzo».
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