Umberto La Morgia (Fratelli d'Italia) difende l'assessore che pubblica vignette omofobe


Alessandro Arpaia, assessore alla cultura di Scafati (Fratelli d'Italia), ha ritenuto divertente pubblicare vignette omofobe che deridessero le famiglie omogenitoriali in occasione della festa della mamma, aggiungendoci pure un «stop ddl Zan» anche se quella proposta di legge non parla di famiglie.
Michele Grimaldi, segretario cittadino del Pd, contesta: «Quando leggi che l’assessore alla Cultura della tua città pubblica un post del genere, la prima reazione è di rabbia. Ma noi non siamo come loro. Il sentimento cede il passo all’umana pietà: bisogna esser tanto infelici per condividere tanto odio, tanta intolleranza e tanta violenza». Ha così invitato il sindaco a revocare la delega di assessore alla Cultura: «Una città aperta e libera come Scafati non può tollerare oltre».
L'assessore alla Cultura non si è fatto attendere e ha detto che non si dimetterà dal suo ruolo istituzionale: «Rimango fermo nelle mie idee e difendo il mio pensiero. Non mi faccio strumentalizzare né tantomeno manovrare da nessuno: se questo significa esser estremista sono estremista».

La questione è stata ovviamente strumentalizzata, con Umberto La Morgia (ossia l'ex leghista oggi transitato in Fratelli d'Italia che cerca di fare carriera proponendosi come il "gay di destra" che non vuole diritti). Dalle pagine de "La voce del patriota", dichiara:

Sono state chieste le dimissioni dell’Assessore alla Cultura di Scafati (SA) per aver pubblicato questa vignetta sui social. Vogliono mettere al bando anche la satira (soprattutto se scomoda come in questo caso)? La situazione sta proprio sfuggendo di mano ai censori del pensiero unico. E tutto ciò succede già ora. Non oso immaginare se fosse approvato anche al Senato questo fantomatico ddl Zan. La mia solidarietà all’Assessore Arpaia di Fratelli d’Italia.

Insomma, a La Morgia vede ironia nell'odio, dicendo che lui vuole che la gente possa insultarlo, e denigrarlo in quanto gay. E se lui prova piacere nel farsi insultare, c'è chi pensa che il suo masochismo non dovrebbe imporre ad altri quelle violenze.
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