Un altro leghista dice di aver denunciato Gayburg. È Sergio Manuel Binelli (che tira in ballo pure il ddl Zan)


A giudicare dal lo spropositato numero di querele che i leghisti dicono di aver sporto contro Gayburg, l'impressione è che sia in atto una campagna intimidatoria volta ad usare la minaccia giuridica per silenziare ogni opinione a loro sgradita. Non male per dei signori che vanno in giro a sostenere che l'odio sarebbe "libertà di opinione".
Secondo quanto riferisce il quotidiano sovranista "La Voce del Trentino", ad aver annunciato alla stampa di averci querelato sarebbe quel consigliere leghista che definisce «militOnto lgbt» i sostenitori del ddl Zan mentre afferma che l'omofobia sarebbe «inesistente».

Lo apprendiamo da un articolo intitolato "Ddl Zan, il consigliere Binelli querela Gayburg per diffamazione. Dal mondo gay altra gaffe contro la Lega in Trentino". Già dal titolo parrebbe evidente un tentativo di attribuire al nostro blog una rappresentanza che parrebbero essersi inventati di sana pianta, peraltro finalizzata a sostenere che i gay sarebbero cattivi con i poveri leghisti. Scrivono:

Sergio Manuel Binelli, consigliere comunale della Lega a Comano Terme, ha depositato una querela contro GayBurg (noto blog di cultura ed informazione gay) per diffamazione a mezzo stampa: lo scorso aprile tale blog ha pubblicato due articoli ravvicinati proprio contro Binelli, dopo che quest’ultimo aveva criticato un loro testo intitolato “Arcilesbica da vomito: vogliono il ddl Zan per loro stesse, ma chiedono la discriminazione di altri gruppi”.
Una sorta di ‘caccia alle streghe’ che di questi tempi sembra essere diventata ‘caccia al leghista omofobo’. Per la seconda volta nel giro di pochi giorni infatti, ad un altro consigliere del Carroccio in Trentino viene attribuita una frase mai pronunciata o scritta.
Dopo avergli appioppato le parole “Gayburg dimostra di essere più razzista del KKK” (accusa contenuta in Arcilesbica plaude al consigliere leghista che scrive: «Gayburg dimostra di essere più razzista del KKK») il portale definisce Binelli un ‘amico del sequestratore di bambini” (con probabile riferimento a Salvini). Quindi, dopo il caso Ceccato, sembra che ci sarà un’altra battaglia legale intorno alla guerra ideologica sulla calendarizzazione in commissione giustizia al Senato della legge contro l’omontransfobia.

Se non si capisce cosa dovrebbe centrare il ddl Zan con il loro discorso o di quale «battaglia ideologica» parlino a fronte di un commento che parlava unicamente di una sua frase apparsa sui social, immaginiamo che il passaggio contestato dal leghista sia questo:

Il peggio arriva quando dichiara sotto la sua responsabilità penale che Gayburg «dimostra» di essere «più razzista del KKK».

Il virgolettato attribuito al leghista Binelli è quel «dimostra» che ha scritto in risposta a chi ha dichiarato che noi saremmo «più razzisti del KKK». L'immagine con il botta e risposta era chiaramente riportata all'interno del post in modo ogni lettore potesse vedere con chiarezza quale fosse stato il dialogo:



Il consigliere Binelli ha poi rilasciati sue sue curiose citazioni al quotidiano sovranista:

“Ormai anche in Italia – dichiara Binelli- c’è un clima aggressivo nei confronti di chi sostiene la famiglia e lotta contro l’ideologia gender. Evidentemente qualcuno non ha trovato niente di meglio da fare che spulciare la mia pagina Facebook offendendomi ed attribuendo alla mia persona frasi da me mai pronunciate o scritte, questo dopo che mi ero semplicemente limitato a riportare un articolo che se avessi scritto io sarebbe scoppiato un pandemonio”.
“Solitamente cerco di mantenere vivo il mio senso dell’umorismo, ma adesso si è superato il limite e non ho intenzione di accettare che vengano propagandate delle falsità sulla mia persona specialmente se coinvolgono anche il gruppo consiliare a cui fieramente appartengo o la LEGA Giovani del Trentino di cui sono responsabile provinciale per la comunicazione (oggi, su Google, questi articoli vengono sia direttamente correlati alla figura di Binelli che indirettamente a quella del consiglio comunale ndr)”.

Se è interessante vedere come quasi tutti i populisti dicano di avere una sfera di cristallo e di poter prevedere cosa sarebbe accaduto in casi che non si sono mai verificati, pare non abbia capito che la citazione riguardava il commento riportato e non altro. Inoltre non ci capisce cosa c'entri il suo definirsi opinabilmente "difendere della famiglia", condottiero "contro l’ideologia gender" e "fieramente" leghista con le accuse che ci ha rivolto.

A quel punto, il leghista Binelli inizia ad accostarci pure a messaggi scritti da non-si-sa-chi, quasi pensasse basti prendere una persona a caso per poter incolpare un'intera categoria sociale di quelle azioni (un po' come facevano i nazisti con gli ebrei):



Insomma, ora è passato dal sostenere che noi ce l'avremmo con la Lega al sostenere che noi ce l'avremmo con i cosiddetti "prolife". Peccato che noi non abbiamo citato né gli uni né gli altri, soffermandoci solo sulle accuse che lui ci ha rivolto prima di iniziare a coniare brutti giochi di parole volti a definire "tonti" quel 54% degli italiani che sostengono il ddl Zan.

E mentre lui denuncia le opinioni, inizia a dire che il ddl Zan sarebbe "liberticida" perché punirebbe chi commette reati d'odio, tirando poi fuori la solita solfa sul fantomatica "propaganda gender" nelle scuole in quel solito ricorso ai termini coniati da Putin:



Ed ancora, dice che i gay non saprebbero cosa sia l'amore, dato che l'amore sarebbe un sentimento che evidentemente spetterebbe unicamente agli eterosessuali o ai leghisti:



Non manca neppure il solito attacco religioso, con il leghista che sostiene che la famiglia di Malika fosse musulmana (anche se quella è una fake-news creata da Marina Terragni rilanciata da CasaPound) prima di disquisire con un altro utente sul fatto chne non servirebbero leggi ma educazione, purché non sia fatta a scuola ma affidata alle singole famiglie (ossia, negata a chi ha genitori omofobi):



A quel punto iniziano ad emergere quei soliti collegamenti con l'organizzazione forzanovista Provita Onlus che, caso vuole, parrebbe legata a tutte le persone che dicono di averci querelato:







Significativa è anche la piattaforma scelta da Binelli per lanciare a mazzo stampa delle accuse che dovrebbe prima provare a sostenere in Tribunale (sempre che non vengano cestinate durante le fasi preliminari). Perché ad essersi prestato a rilanciare le sue polemiche è quell'editore che dice che i neri sono "buoni solo quando sono morti" e che ha inneggiato al fascismo in occasione del 25 aprile. E questa volta è il Sindaco di Trento a vedere nei loro discorsi un accostamento al Ku Klux Klan:

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