Don Bianchi si mette a fare il finto tonto per incitare nuovo odio

Non se ne può davvero più. Don Mirco Bianchi ha iniziato a giocare fare il finto tonto, anche se il suo atteggiamento violento pare sconfinare nel più brutale bullismo.
Nella giornata di ieri, il parroco di Gatteo a Mare è stato capace di pubblicare un'aberrante messaggino di istigazione all'odio che lo ha visto tentare di accomunare omosessualità e pedofilia pur di starnazzare istericamente che lui non vuole che le aggravanti di cui lui gode siano estese a chi è vittima di reati penali dettati dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere delle vittime:



Ovviamente è totalmente falso che il ddl Zan definirebbe la pedofilia come un orientamento sessuale. Dopo le polemiche, il parroco è stato capace di piagnucolare che lui si sente una vittima degli antifascisti perché dei cattivoni non gli permetterebbero di fantasticatore sugli stupri minorili e lo vorrebbero costringere al silenzio:



Anche qui pare che il parroco giochi a far finta di non capire un cazzo. Il problema non è l'aver citato la "pedofilia"; ma l'averla messa in stretto rapporto con il DdlZan. E pare davvero che quel signore non abbia un briciolo di onestà intellettuale.

Ed ovviamente i suoi seguaci mostrano i frutti della sua falsa testimonianza, tutti eccitati perché il loro don Bianchi li ha istigati all'odio e li legittima a scrivere insulti come questi:









Se in un qualsiasi Paese civile ci sarebbero conseguenze penati per Atrtilio Sacco, Claudio Stellato, Valentino Il Longobardo e Grianne the Rose, in Italia don Bianchi istiga simili messaggi mentre invoca impunità per chi cerca di agevolare aggressioni e pestaggi contro interi gruppi sociali. E poi c'è la solita schiera di pecoroni che, da bravi balilla dediti al culto dell'ultra-destra, ripetono a pappagallo ciò che gli è stato detto di dire:



La diocesi di Cesena non si lamenti poi se nessuno vuole frequentare le loro chiese dato che ogni vero cristiano dovrebbe sentirsi offeso da preti che usano i pulpiti per fare politica e proporre falsa testimonianza a danno del prossimo.