Don Mirco attacca il Pride Month e Netflix


Come sua abitudine, don Mirco Bianchi ha disatteso anche l'ennesimo annuncio di un ritiro dai social. Il 31 maggio ha annunciato che quello era suo ultimo giorno, ma dopo pochi minuti ha iniziato a starnazzare che Netflix va chiuso perché lui è contrario alla libertà di espressione a meno che non si usi quella formuletta per giustificare i reati d'odio commessi contro i gay:




Ovviamente cita la solita propaganda dell'organizzazione di estrema destra CitizienGo per lanciare un'accusa di «blasfemia» come pretesto per limitare la libertà di espressione altrui. In realtà l'accusa e campata in aria, tant'è che a protestare dono dolo loto. Ma ovviamente loro ne approfittano per insultare l'Islam e fare vittimismo:

Ma nonostante il palese messaggio blasfemo, quasi nessuno ha preso nota di quanto accaduto.
Si, perché secondo l’opinione pubblica, Gesù e la fede cristiana possono essere derisi e offesi pubblicamente, mentre perfino le mansuete rappresentazioni satiriche di Maometto hanno suscitato una massiccia indignazione pubblica e accuse di "islamofobia", e l’indignazione dei "giornalisti" di oggi.

Insomma, a loro non sta bene che gli altri possano pensarla come vogliono visto che esigono la si pensi come loro.

A quel punto, don Bianchi inizia ad inveire contro i gay dicendo che in Italia non esisterebbe omofobia visto che alcune aziende statunitensi festeggiano il aprife Month:



Sempre con toni irridenti, inizia pure a dire che lui dovrebbe sentirsi «offeso» da chi tutela i diritti delle minoranze anziché cercare di garantire impunità ai violenti. O forse sostiene ci di possa dire «offesi» da chi critica i Paesi che ancor oggi uccidono i gay per punire il loro amore. Fatto sta che il sacerdote scrive:



Ma ad offendersi e stato il partito omofobo di Mario Adinolfi, il quale dice che al posto di pensare ai bambini cacciati di cada a causa loro, si potrebbero dare soldi a loro:

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