Don Mirco insulta la Costituzione, sostenendo che l'odio e la violenza siano principi inviolabili


Non se ne può davvero più. Che a don Bianchi piaccio oppure no, l'odio non è una "libertà di espressione" e neppure i crimini dettati dall'odio rientrano in quella definizione. La costituzionalità del ddl Zan è stata ampliamente votata e i maggiori giuristi hanno già sbugiardato la falsa testimonianza di chi si appella a quella stupidaggine.
Eppure lui non demorde, insistendo nel giurare che lui ha deciso che l'odio sarebbe il fondamento dell'umanità e che a lui non sta bene che di possa dare applicazione all'articolo 3. Ed è così che il sacerdote scrive:



Peccato che nella Costituzione non ci sia scritto che il maschio eterosessuale bianco debba avere la "Libertà" di insultare, offendere, picchiare e diffamare impunemente. E neppure pare "Libertà" quello che il parroco di Gatteo a Mare raccatta tra ci commenti, con i suoi seguaci che dicono che i gay sarebbero «deviati» o che la religione non serva a nulla se non può essere usata come "giustificazione" alla discriminazione...
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